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Nozze d’oro nel 2025: un traguardo sempre più raro tra trasformazioni sociali e nuovi modelli familiari

Celebrare 50 anni di matrimonio diventa un evento sempre più raro e simbolico della stabilità affettiva in un mondo che cambia

Nozze d’oro nel 2025: un traguardo sempre più raro tra trasformazioni sociali e nuovi modelli familiari

Nel 1975 furono 373.784 le coppie italiane che decisero di sposarsi. Mezzo secolo dopo, una parte di loro si prepara a celebrare le nozze d’oro, un traguardo sempre più raro in un contesto sociale profondamente mutato. Mantenere saldo un legame per cinquant’anni è oggi più che mai un simbolo di dedizione, costanza e resilienza di fronte ai cambiamenti della vita e della società.

Se da un lato la salute resta un fattore cruciale per invecchiare insieme, dall’altro il vero fondamento di una lunga unione è la capacità di perseguire un progetto comune – quello della famiglia – con tenacia, sacrificio e capacità di adattamento. Un valore che, oltre a rispondere al benessere individuale, offre un contributo importante alla coesione sociale, e forse meriterebbe maggiore riconoscimento pubblico. 

Negli ultimi cinque decenni, il panorama familiare italiano ha subito mutamenti profondi e accelerati, sia nei processi di formazione e scioglimento delle unioni, sia nella composizione e struttura dei nuclei. Una trasformazione resa ancora più evidente dalle ultime previsioni Istat, che tracciano gli scenari futuri della popolazione residente.

Secondo i dati, tra il 2024 e il 2040 si assisterà a un moderato aumento delle famiglie (da 26,5 a 27,2 milioni), ma soprattutto a una significativa crescita delle famiglie unipersonali, che aumenteranno di oltre un milione. A determinare questa tendenza sono due fattori principali: l’aumento dell’età media della popolazione (e con essa della vedovanza) e la continua ascesa di separazioni e divorzi, che oggi – se sommati – eguagliano il numero dei matrimoni. Una separazione, va detto, non è sempre seguita da una nuova unione, né coniugale né di convivenza.

Giovani e ritardo nella transizione all’età adulta

Un altro fenomeno evidenziato dai dati Istat è l’allungamento dei tempi di transizione all’età adulta. Sempre più giovani faticano a raggiungere l’autonomia economica e abitativa necessaria per lasciare la famiglia d’origine. In questo senso, i 25-39enni residenti ancora con i genitori sono destinati a crescere del 26% nei prossimi vent’anni (da 249mila a 313mila).

Modelli familiari in evoluzione

Nel frattempo, continuano a diffondersi nuove forme di convivenza e nuclei familiari alternativi. Tra questi, spiccano le coppie senza figli (+10,1%) e i nuclei monogenitoriali, cioè composti da un solo genitore con figli minori. In particolare, aumentano significativamente i padri single (+23,3%), mentre la crescita delle madri single, pur mantenendo numeri più alti in termini assoluti, si ferma al +2,6%.

Se un tempo si pensava che l’allungamento della vita avrebbe permesso a molti di festeggiare le nozze d’oro (o addirittura quelle di platino), oggi quella speranza si scontra con una realtà in cui le relazioni tendono a frammentarsi, e la progettualità a lungo termine è spesso sacrificata alle incertezze del presente.

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