Ferrero vince in India: stop alla Nutella contraffatta

Nei giorni scorsi, Ferrero ha ottenuto una vittoria legale importante in India contro un’azienda locale che produceva una versione contraffatta della celebre Nutella. Il procedimento, iniziato nel 2021 dopo il ritrovamento di barattoli sospetti, si è concluso con una sentenza favorevole per l’azienda italiana. Anche se il risarcimento stabilito dal tribunale è stato contenuto – meno di 30 mila euro – la decisione crea un precedente legale: la Nutella è ora ufficialmente riconosciuta come marchio distintivo nel mercato indiano.

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La società coinvolta è la M.B. Enterprises, un’azienda dolciaria indiana, accusata di aver prodotto e commercializzato una crema spalmabile simile alla Nutella. Il tribunale di Delhi ha ordinato l’interruzione immediata della produzione e distribuzione del prodotto imitato, imponendo anche un risarcimento a favore di Ferrero.

I giudici hanno sottolineato la storia del marchio: la Nutella è distribuita a livello internazionale da decenni, registrata ufficialmente nel 1975, con una presenza consolidata in India dal 2014, anno in cui ha celebrato 50 anni nel Paese.

Nella sentenza, i giudici hanno evidenziato che, grazie alla diffusione globale, alle campagne pubblicitarie e alla forte riconoscibilità, Nutella è diventata un vero e proprio simbolo della crema spalmabile alla nocciola e cacao. È stata inoltre riconosciuta da enti internazionali come la WIPO (Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale) e dalla Trademark Association.

A rafforzare la posizione di Ferrero anche i dati di fatturato e investimenti sul mercato indiano: nel 2021, 2022 e 2023, i ricavi si sono attestati rispettivamente sui 23, 14 e 10 milioni di euro. Secondo il giudice Saurabh Banerjee, questi numeri dimostrano che Ferrero è un marchio globale, riconosciuto e affidabile, non un attore improvvisato.

La M.B. Enterprises, insieme ai suoi partner e proprietari, è stata ufficialmente diffidata dal produrre, confezionare o vendere qualsiasi prodotto che imiti la Nutella. La presenza della crema spalmabile falsa sul mercato, secondo la corte, avrebbe potuto confondere i consumatori, creare fraintendimenti e danneggiare la reputazione e la credibilità del marchio Ferrero.

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