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Ferrero, ma non solo: ecco le maggiori acquisizioni del Piemonte (e Liguria) nell'ultimo anno

Dal colpo di Ferrero su Kellogg’s al maxi-deal Italgas-2iRete Gas, il Piemonte e la Liguria si confermano territori strategici per crescita, investimenti e trasformazioni industriali

Ferrero, ma non solo: ecco le maggiori acquisizioni del Piemonte (e Liguria) nell'ultimo anno

Giovanni Ferrero

Il Nord Ovest italiano si muove, investe, acquisisce e si lascia acquisire. Il fermento imprenditoriale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta non si ferma e continua a evolversi: tra gennaio 2024 e giugno 2025 si sono concluse ben 218 operazioni di merger & acquisition (M&A), segno di una fase di trasformazione che interessa quasi tutti i settori chiave dell’economia. Di queste operazioni, 91 sono state condotte da imprese con base nelle tre regioni, mentre 127 aziende locali sono passate sotto il controllo di realtà esterne, italiane o straniere. Il colpo più eclatante è arrivato da Alba, dove Ferrero ha portato a termine ha acquisito la divisione americana di Kellogg’s per 3,1 miliardi di dollari. Ma Ferrero non è stata sola. Il comparto energetico ha registrato la transazione più corposa in assoluto: Italgas ha acquisito 2iRete Gas per 5,3 miliardi di euro. Sempre nell’ambito energia, Iren ha acquistato il 40% di Iren Acqua per 283 milioni, mentre Buzzi Unicem ha investito 290 milioni per entrare nella brasiliana Companhia Nacional de Cimento.

Accanto agli acquisti, ci sono state anche vendite di peso. Erg, storica società energetica genovese, è passata al fondo australiano Ifm Investors per 510 milioni, mentre Sitaf, gestore torinese delle infrastrutture autostradali, è stata rilevata da Autostrade dello Stato per 342 milioni. Non è rimasta italiana nemmeno MedTug, specializzata nei rimorchi portuali, ora in mani spagnole grazie all'acquisizione da parte di Boluda per 704 milioni. Anche la moda e la manifattura si sono dimostrate vivaci. Da Torino è arrivata l’offensiva su Twinset, acquisita per 200 milioni da Ersel, Borletti e Narval, mentre Trussardi ha trovato nuova casa nel gruppo Miroglio per 35 milioni. Nel settore alimentare, Lavazza ha rafforzato la sua posizione con l’acquisizione del 23% delle macchinette di distribuzione caffè di Ivs Group, e Guala Closures ha rilevato l’azienda greca Astir Vitogiannis per 136 milioni.

Sul fronte della tecnologia e della salute, non sono mancati numerosi investimenti strategici. Neva SGR ha destinato 23 milioni alla britannica Cool Planet Technologies, attiva nelle soluzioni per la decarbonizzazione. Altri capitali sono andati a Even Healthcare (18 milioni) e a Lymphatica Medtech (17 milioni). La maxi-operazione del comparto farmaceutico arriva però da Genova: Agrifarma, attiva nel petcare, è stata ceduta al colosso tedesco Fressnapf per 1,49 miliardi. Anche gli istituti bancari giocano un ruolo da protagonisti. UniCredit, attraverso la piattaforma Deal Sync, ha gestito circa 100 operazioni nel solo Nord Ovest in un anno, con focus su tecnologia, innovazione e agroalimentare. Intesa Sanpaolo, per voce del direttore regionale Stefano Cappellari, evidenzia come le fusioni e acquisizioni stiano diventando strumenti fondamentali per la crescita delle PMI, soprattutto in un contesto che richiede investimenti importanti in digitale, sostenibilità e capitale umano.

L’analisi della geografia degli investimenti racconta di una forte concentrazione nei capoluoghi di Piemonte e Liguria, con il Piemonte che spicca per volume e varietà: ben 150 operazioni M&A hanno coinvolto il tessuto imprenditoriale locale, dalla meccanica avanzata all’agroindustria, dall’automotive ai servizi innovativi. La presenza di oltre 1.300 multinazionali e l’avvio di infrastrutture attese da decenni – come il raddoppio del traforo del Frejus – rendono l’area ancora più attrattiva.

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