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Animali
06 Agosto 2025 - 12:35
È ufficiale: anche nei nostri mari è arrivato il pesce scorpione, conosciuto anche come lionfish. Dietro il suo aspetto affascinante si nasconde però un pericolo da non sottovalutare.
Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, questo pesce ha attraversato il Canale di Suez e si è fatto strada nel Mediterraneo. Negli ultimi anni ha iniziato a comparire sempre più spesso anche in Italia, in particolare al Sud.
Le prime segnalazioni risalgono al 2016 in Sicilia. Oggi è stato avvistato anche in Puglia (zona di Torre Pali, nel Salento) e in Calabria, tra Crotone e Gioiosa Ionica. Pescatori e subacquei lo hanno immortalato in foto e video.
Il pesce scorpione colpisce per la sua bellezza: pinne eleganti, colori vivaci e un nuoto quasi ipnotico. Ma non lasciarti incantare: è un animale velenoso e può essere molto pericoloso se toccato.
I suoi aculei, presenti sulle pinne dorsali, pelviche e anali, possono causare forti dolori, gonfiore, febbre, nausea, vertigini e reazioni allergiche. E il veleno resta attivo anche dopo la morte del pesce. Quindi, attenzione: mai toccarlo, neanche se sembra morto.
Il rischio per la salute umana è solo una parte del problema. Questo pesce è anche una minaccia per l’ecosistema marino. Si nutre di tantissime specie, si riproduce rapidamente e non ha predatori naturali nel Mediterraneo. Di conseguenza, può causare un forte calo della biodiversità.
Per affrontare il problema, ISPRA e CNR hanno lanciato la campagna informativa “Attenti a quei 4!”, che segnala la presenza di quattro specie aliene pericolose nel nostro mare: oltre al pesce scorpione, anche il pesce palla, il granchio blu e un’alga tossica.
La campagna è rivolta a pescatori, bagnanti, sub e a chiunque ami il mare, invitando tutti a segnalare eventuali avvistamenti e a non toccare questi esemplari.
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