Cerca

passaporto

Passaporti negli uffici postali: il servizio si espande e accelera nei piccoli comuni

Il progetto avviato nel 2024 si conferma strategico soprattutto nei centri con meno di 15.000 abitanti. Entro marzo 2026 l’obiettivo è coinvolgere 6.900 comuni

Passaporti negli uffici postali: il servizio si espande e accelera nei piccoli comuni

Il rilascio dei passaporti presso gli uffici postali si sta affermando come una delle innovazioni più rilevanti nel campo dei servizi pubblici locali, con un impatto particolarmente positivo nelle aree meno popolate del Paese. Dall’avvio del servizio nella primavera del 2024, sono stati emessi circa 90.000 passaporti, con una domanda in costante crescita, soprattutto nei comuni con meno di 15.000 abitanti, cuore del progetto Polis. Ad oggi, sono 2.300 i comuni dove è già possibile richiedere il passaporto direttamente in posta. Entro marzo 2026, il piano prevede di estendere il servizio a 6.900 comuni, ampliando ulteriormente l’accesso in territori che prima obbligavano i cittadini a spostamenti anche lunghi per raggiungere una questura. Dal 22 settembre partiranno altre 5 città: Brescia, Livorno, Trapani, Vercelli e Novara.

Il servizio ha già coinvolto 40 questure, con numeri significativi che non arrivano solo dalle grandi città, ma soprattutto dai centri minori. In particolare, si segnalano le questure di Verona (12.000 documenti rilasciati), Bologna (10.300), Vicenza (8.400) e Monza (6.400). Anche a Roma (4.850) e Milano (1.330), dove il servizio è stato attivato più di recente, i dati mostrano una crescita costante.
Un dato interessante riguarda la spedizione a domicilio, richiesta dal 68% dei cittadini che hanno ottenuto il passaporto. Dei 90.000 documenti rilasciati, 63.200 provengono da uffici nei piccoli comuni aderenti al progetto Polis, mentre 26.800 sono stati richiesti nei centri urbani più grandi.

Una novità introdotta a giugno ha ulteriormente esteso la copertura: in una trentina di centri urbani privi di uffici postali, è ora possibile presentare la richiesta presso l’ufficio del comune più vicino, evitando il passaggio obbligato in questura. Si tratta di un cambiamento significativo per cittadini che prima dovevano recarsi nel capoluogo di provincia per ottenere il documento.
In alcune aree, come Vicenza, Monza, Bergamo e Potenza, la richiesta è così elevata che Poste Italiane dovrà ricalibrare con le questure il numero di slot giornalieri disponibili per il rilascio del documento. Una verifica con il Ministero dell’Interno è prevista per l’autunno, con l’obiettivo di ottimizzare il servizio nelle zone dove la rete capillare di Poste si sta rivelando più efficace e strategica.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.