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Il caso
06 Agosto 2025 - 19:00
Proseguono senza sosta le indagini della Digos di Torino dopo gli episodi di violenza avvenuti il 26 luglio nei cantieri della Torino-Lione a Chiomonte, San Didero e Traduerivi. Centinaia di manifestanti hanno partecipato agli attacchi, gran parte dei quali con volto coperto. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza hanno però immortalato circa 80 persone: alcune già note alle forze dell’ordine locali, le altre arrivate da altre regioni, i cosiddetti “forestieri”, saranno oggetto di un’indagine coordinata tra le questure italiane per tentare di identificarle.
Gli investigatori stanno analizzando ore di filmati per ricostruire i singoli episodi di violenza e attribuire le responsabilità in merito a reati come danneggiamento, incendio, interruzione di pubblico servizio e violenza privata. La difficoltà maggiore resta il volto coperto di gran parte dei partecipanti, anche se alcuni sono stati ripresi senza protezioni, offrendo agli inquirenti elementi utili per il riconoscimento.
Nonostante l’inchiesta in corso, il movimento No Tav ha già fissato un nuovo appuntamento: dal 2 al 7 settembre è previsto un “campeggio studentesco” presso il presidio di Venaus, definito dai promotori come un momento di mobilitazione e confronto politico.
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