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Fermato l'aereo che cerca i migranti nel Mediterraneo

Il Seabird 1 di Sea-Watch dovrà restare fermo per 20 giorni, ma il motivo resta sconosciuto

Fermato l'aereo che cerca i migranti nel Mediterraneo

Per la prima volta da quando è stato introdotto il decreto che regola le attività aeree delle ong, l’Enac ha disposto il fermo amministrativo di un aereo di sorveglianza. Si tratta di Seabird 1, uno degli aerei della ong tedesca Sea-Watch, specializzato nel pattugliamento del Mediterraneo centrale. Il mezzo, operativo dal 2020, è stato bloccato per 20 giorni. Lo ha reso noto ieri, 7 agosto, la stessa organizzazione.
L’aereo, che non effettua direttamente operazioni di soccorso ma segnala alle autorità e alle navi umanitarie le imbarcazioni di migranti in difficoltà, è un elemento fondamentale nelle operazioni di salvataggio tra le coste di Tunisia, Libia e Italia. La sospensione, secondo quanto comunicato da Sea-Watch, si basa su presunte violazioni commesse durante una missione del 30 giugno, ma non sono stati forniti ulteriori dettagli. Da Sea-Watch spiegano che non è chiaro a cosa sia dovuto il fermo

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Il provvedimento si fonda su una legge approvata nel 2023, che ha stabilito nuove regole per i mezzi aerei civili impegnati in operazioni non occasionali di ricerca o soccorso. Le norme obbligano i piloti a comunicare immediatamente ogni avvistamento di emergenza in mare e a seguire gli ordini del Centro di coordinamento del soccorso marittimo. In caso di violazione, è prevista una multa da 2.000 a 10.000 euro e, come in questo caso, il fermo amministrativo del mezzo.

Sea-Watch contesta il provvedimento: «Da sempre avvisiamo tempestivamente le autorità competenti», sostengono i responsabili della ong. Nonostante il fermo, l’organizzazione non ha intenzione di interrompere l’attività di sorveglianza: in flotta ci sono altri due aerei, Seabird 2 e Seabird 3, che operano a rotazione in base alle condizioni meteo. Tuttavia, la perdita temporanea di uno dei mezzi riduce notevolmente la capacità di monitorare la zona più pericolosa del Mediterraneo per i migranti.

Il compito principale dell’equipaggio è lo “spotting”, ovvero l’osservazione visiva del mare per individuare le imbarcazioni a rischio. Le informazioni raccolte (posizione, stato dell’imbarcazione, numero di persone a bordo) vengono poi inviate a terra, dove il team Sea-Watch le rielabora e le comunica sia alle autorità competenti che ad altre navi ong attive nei dintorni. Nel solo 2024, gli aerei di Sea-Watch hanno effettuato 151 missioni per un totale di 845 ore di volo. Sono stati identificati 221 barconi in difficoltà, che trasportavano 10.929 persone.

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