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Come risparmiare sui libri scolastici 2025: strategie pratiche in attesa della legge sulle detrazioni

Dall’usato agli sconti estivi, fino ai bonus regionali: ecco le mosse intelligenti per alleggerire il peso del caro-libri

Come risparmiare sui libri scolastici 2025: strategie pratiche in attesa della legge sulle detrazioni

Ogni anno le famiglie affrontano con preoccupazione il costo sempre più alto dei libri scolastici. Per l’anno scolastico 2025/2026, oltre all’aumento annunciato, arriva una proposta concreta che potrebbe alleggerire questo onere economico.

I punti chiave della situazione

  • L’aumento previsto: Il prezzo dei testi scolastici subirà un ulteriore incremento, principalmente a causa dell’inflazione e del rincaro della carta.

  • La proposta delle associazioni: Gruppi di genitori, consumatori come Altroconsumo e librai chiedono che la spesa per i libri diventi detraibile fiscalmente, in modo simile a quanto avviene per altre spese come quelle mediche o sportive.

  • L’obiettivo finale: Vedere l’acquisto dei libri non solo come una semplice spesa, ma come un investimento essenziale per l’educazione e il futuro dei ragazzi, con il sostegno dello Stato.

Come risparmiare da subito, in attesa di una legge

  • Libri usati: La strada più immediata per ridurre la spesa è comprare testi di seconda mano.

  • Offerte e promozioni: Anticipare l’acquisto per approfittare di sconti nelle librerie e nei grandi negozi.

  • Bonus e aiuti pubblici: Verificare la disponibilità di eventuali contributi regionali o comunali per il diritto allo studio.

Il peso economico dei libri scolastici
Secondo le associazioni dei consumatori, il costo per i testi può superare i 300-400 euro a studente, specialmente nelle scuole superiori. A questa cifra si aggiungono altri materiali necessari, come dizionari, quaderni e zaini, che fanno salire il totale a cifre rilevanti.

Ma perché i prezzi continuano a crescere? La causa principale è l’inflazione, unita al notevole aumento del costo della carta. Inoltre, gli editori sottolineano che i libri di oggi includono sempre più contenuti digitali (video, piattaforme online), che comportano ulteriori costi di sviluppo.

La proposta di considerare i libri scolastici “come le medicine”
In risposta a questa situazione, associazioni come Altroconsumo hanno avanzato al Governo la richiesta di inserire i libri tra le spese detraibili al 19% nella dichiarazione dei redditi.

L’idea di fondo è semplice ma incisiva: l’istruzione è una forma di “cura” indispensabile per il futuro dei ragazzi e del Paese. Sostenere le famiglie in questa spesa non è un costo, ma un investimento civico. In pratica, le famiglie potrebbero recuperare parte della spesa sostenuta, diminuendo l’impatto economico del rientro a scuola.

Suggerimenti pratici per i genitori: come risparmiare prima che arrivi la legge
Finché non ci saranno novità legislative, ecco alcuni consigli per ridurre il costo dei libri:

  • Mercato dell’usato: È la soluzione più efficace, con risparmi che arrivano anche al 50%.

    • Acquisto: Verificare sempre che il libro sia quello giusto (controllare il codice ISBN) e lo stato di conservazione (pagine integre, poche sottolineature).

    • Vendita/scambio: Creare gruppi di scambio tra genitori della stessa scuola o classe, per riutilizzare i testi senza costi aggiuntivi.

  • Sconti su libri nuovi: Acquistare con anticipo permette di sfruttare offerte e buoni spesa nelle librerie e nella grande distribuzione, soprattutto in estate.

  • Contributi pubblici: Informarsi tempestivamente sui bonus regionali o comunali destinati alle famiglie con ISEE basso, che spesso variano per scadenze e modalità.

Come sostenere la proposta di detraibilità
La legge potrà diventare realtà solo se ci sarà un ampio supporto. I genitori possono contribuire in diversi modi:

  • Informarsi e firmare le petizioni promosse dalle associazioni di consumatori.

  • Parlare del tema con altri genitori e rappresentanti di classe per aumentare la consapevolezza.

  • Far sentire la propria voce in modo costruttivo, mostrando che questa richiesta è una necessità diffusa e non una mera rivendicazione di pochi.

Il caro-libri è un problema serio, che si ripete ogni anno e che riguarda il diritto fondamentale all’istruzione. Rendere detraibili queste spese rappresenta un passo importante verso una maggiore equità sociale, riconoscendo che investire nell’educazione dei figli significa investire nel futuro del Paese.

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