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16 Agosto 2025 - 22:00
Un anno di spese che raccontano più di quanto sembri. Le prime elaborazioni effettuate dalla Consulta dei Caf offrono un’istantanea significativa sulle abitudini economiche delle famiglie italiane, osservate attraverso l’analisi di un campione rappresentativo di dichiarazioni 730 già presentate entro luglio 2025. Si tratta di dati ancora parziali (la campagna dichiarativa si concluderà il prossimo 30 settembre) ma sufficienti a delineare alcune tendenze di fondo.
Il dato più evidente è un aumento generale delle principali spese detraibili: salute, istruzione, sport dei figli, mutui e cure veterinarie sono in crescita rispetto all’anno precedente. L’analisi, che confronta le dichiarazioni dei redditi presentate nel 2025 (anno d’imposta 2024) con quelle presentate nel 2024 (anno d’imposta 2023), si concentra in particolare sulle voci che prevedono una detrazione del 19%, una delle forme più diffuse di beneficio fiscale.
A guidare l’incremento è la spesa sanitaria: in media, nel 2024 i contribuenti hanno speso 1.160,19 euro a testa, con un aumento del 4,3% rispetto all’anno precedente (1.112,56 euro). Secondo la Consulta dei Caf, questa crescita riflette l’aumento del costo dei servizi sanitari, in particolare nel settore privato, e una maggiore propensione delle famiglie a investire nella tutela della salute.
Crescono anche le spese per l’istruzione scolastica e universitaria, rispettivamente del 4,7% e del 6,8%, così come quelle legate alle attività sportive dei figli. Un segnale, secondo la Consulta, della volontà delle famiglie di continuare a garantire benessere educativo e fisico nonostante l’aumento del costo della vita.
Un altro segnale arriva dal comparto abitativo: gli interessi sui mutui crescono del 3,5%, confermando il peso crescente della casa nei bilanci familiari. Parallelamente, aumentano anche i canoni di locazione per studenti universitari fuori sede, passati da 1.908,88 euro a 1.970,27 euro a contribuente. Tuttavia, diminuisce del 2,6% il numero complessivo di chi porta in detrazione queste spese. Mantenere un figlio universitario fuori sede è diventato sempre più difficile, come suggerisce la Consulta.
Anche le spese veterinarie risultano in crescita: il numero di contribuenti che le detrae aumenta del 3,7%, a testimonianza del fatto che gli animali da compagnia sono sempre più considerati membri della famiglia. Una voce di spesa stabile, seppur ancora limitata dalle soglie fissate dalla normativa fiscale.
In controtendenza, invece, la spesa per l’assistenza a persone non autosufficienti, che scende del 3,9%: la media pro-capite cala da 3.805,33 a 3.656,60 euro. Secondo l’interpretazione della Consulta, il calo potrebbe indicare un maggiore ricorso alla rete familiare anziché a operatori professionali, complice l’insufficienza dei sostegni pubblici e l’alto costo dei servizi dedicati. «Si conferma la tendenza costante all’investimento in spese fondamentali come la salute, l’istruzione e l’assistenza, nonostante il progressivo aumento dei costi», sottolinea Giovanni Angileri, coordinatore della Consulta dei Caf e presidente del Caf Uil. «L’analisi evidenzia inoltre dinamiche significative, come la contrazione nel numero di studenti fuori sede che portano in detrazione i canoni di locazione o la riduzione della spesa media per l’assistenza. Segnali che meritano attenzione in termini di lettura socio-economica e di riflessione sull’evoluzione dei bisogni familiari».
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