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Caldo anomalo

Scuola e caldo record, Anief: «Serve rinvio a ottobre o condizionatori»

Studenti e docenti rischiano di tornare in classe con 40 gradi. Anief chiede ancora un rinvio dei rientri scolastici

Scuola e caldo record, Anief: «Serve rinvio a ottobre o condizionatori»

Il sindacato Anief torna a lanciare l’allarme sul rientro in classe a settembre, dal momento che le temperature non accennano a diminuire in gran parte d’Italia. Secondo l’associazione guidata da Marcello Pacifico, la salute di studenti e insegnanti rischia di essere messa in secondo piano rispetto alla rigidità dei calendari scolastici stabiliti dalle Regioni.

«Il nostro appello sull’impossibilità di tornare in classe a settembre non sembra trovare seguito. Ma noi non demordiamo: bisogna rispettare salute e sicurezza di sette milioni di alunni e quasi un milione di docenti, e questo non è possibile quando si svolgono le lezioni a quasi 40 gradi centigradi – sottolinea Pacifico – Lo ripetiamo: il Ministero dell’Istruzione e del Merito deve modificare il calendario scolastico oppure introdurre i condizionatori in tutte le scuole italiane».

I CALENDARI REGIONALI PER L’ANNO SCOLASTICO 2025/26
Il quadro definito dalle Regioni per il prossimo anno scolastico vede date di inizio differenziate:

  • 8 settembre: provincia autonoma di Bolzano;
  • 10 settembre: provincia autonoma di Trento, Piemonte, Veneto e Valle d’Aosta;
  • 11 settembre: Friuli Venezia Giulia;
  • 12 settembre: Lombardia;
  • 15 settembre: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria;
  • 16 settembre: Puglia e Calabria.

In questo scenario, il sindacato chiede un rinvio generalizzato delle lezioni a ottobre, per far fronte ai cambiamenti climatici e alle ondate di calore che rendono spesso insostenibile l’attività didattica già nei primi giorni di scuola.

«Il cambiamento climatico impone l’esigenza di mutare il calendario scolastico – spiega ancora Pacifico – Buon senso e lungimiranza ci dicono che l’avvio delle lezioni ad ottobre avrebbe numerosi effetti positivi, anche ai fini dell’apprendimento».

Secondo il presidente Anief, non si tratta solo di un tema legato alla scuola: «Anche i cicli produttivi devono cambiare e la pubblica amministrazione, quindi pure la scuola che comprende un terzo di tutti i ministeri, deve avviare questi cambiamenti derivanti dal clima». Pacifico ribadisce la necessità di «una maggiore flessibilità organizzativa alle scuole, anche in corso d’anno, per garantire una migliore conciliazione tra tempi educativi e benessere di chi vive la scuola ogni giorno».

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