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Il caso

Torino, carcere Lorusso e Cutugno: "Un detenuto di 73 anni murato vivo nel padiglione C"

“Non avevamo mai visto nulla di simile, in anni di visite negli istituti penitenziari italiani”

Torino, carcere Lorusso e Cutugno: "Un detenuto di 73 anni murato vivo nel padiglione C"

Carta stagnola alle pareti, finestre sigillate con la colla, odore nauseabondo dalla cella. Un uomo di 73 anni, affetto da evidenti problemi psichiatrici, sarebbe da anni recluso in queste condizioni all’interno del braccio C del carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino. A denunciarlo è Filippo Blengino, segretario nazionale di Radicali Italiani, dopo una visita ispettiva nella struttura penitenziaria torinese. “Abbiamo intravisto l’uomo attraverso la piccola finestrella della cella”, scrive Blengino in una nota. “Ogni centimetro delle mura – comprese le finestre – è stato ricoperto di carta stagnola e sigillato con la colla. L’aria è rarefatta, entra appena da uno spiraglio del blindo. Non ha accesso alla doccia. Dalla cella proviene un odore insopportabile”. Secondo il racconto raccolto dai Radicali, l’uomo non lascerebbe la cella da anni, salvo in occasione di trattamenti sanitari obbligatori. Un quadro che, secondo Blengino, risulta “indegno, disumano e degradante”, incompatibile con qualsiasi forma di detenzione. “Non avevamo mai visto nulla di simile, in anni di visite negli istituti penitenziari italiani”, aggiunge Blengino, che ha già scritto al ministro della Giustizia Carlo Nordio, al capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e alla nuova garante regionale dei detenuti, Monica Formaiano, sollecitando un intervento urgente. “La condizione in cui versa quest’uomo – conclude – rende indegno anche il lavoro della polizia penitenziaria e degli altri detenuti, costretti a convivere con una situazione intollerabile. È bene che i cittadini sappiano. E che le istituzioni smettano di fingere di non sapere”.

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