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Nuove direttive
21 Agosto 2025 - 12:50
Le bottiglie di plastica si preparano a una nuova trasformazione. Dopo l’introduzione dei tappi solidali, che dal 2021 hanno sollevato non poche polemiche, l’attenzione si sposta ora sulla composizione del PET, il materiale più utilizzato per l’acqua e le bevande.
Dal 2025, infatti, la normativa europea imporrà che le bottiglie contengano almeno il 25% di plastica riciclata, una misura che punta a ridurre la produzione di plastica vergine e a favorire un’economia più circolare. Per i consumatori non ci saranno differenze visibili, ma per le aziende si tratta di un cambio di rotta importante: sarà necessario investire in nuove tecnologie e valorizzare i materiali già in circolazione.
La decisione rientra in un percorso più ampio contro le microplastiche, che sempre più spesso entrano nella catena alimentare con effetti potenzialmente nocivi per l’ambiente e la salute. Già le immagini delle spiagge soffocate dai rifiuti, come accaduto a Bali nel 2019, avevano mostrato il lato oscuro dell’inquinamento marino, spingendo l’UE a introdurre restrizioni su cosmetici, detergenti e prodotti che rilasciano particelle plastiche.
Accanto a questo obbligo, resta in vigore la norma che impone i tappi collegati al contenitore, pensata per ridurre la dispersione dei piccoli componenti e migliorare la raccolta differenziata.
In Italia, dove il consumo di bottiglie è tra i più alti in Europa, il cambiamento sarà particolarmente rilevante. L’uso di plastica riciclata ridurrà i rifiuti destinati a discariche e oceani, con un impatto positivo su emissioni e sostenibilità ambientale. Certo, per molte aziende la sfida sarà costosa, ma i benefici attesi sono chiari: meno plastica prodotta, meno rifiuti dispersi e un passo deciso verso un futuro più sostenibile.
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