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Scuola, stop agli smartphone: da settembre divieto anche alle superiori

Il Ministero dell’Istruzione introduce nuove regole: telefoni vietati durante le lezioni e, in alcuni casi, anche in intervallo e gite

Scuola, stop agli smartphone: da settembre divieto anche alle superiori

Da quest'anno scolastico dire addio ai cellulari in classe non sarà più solo una regola di buon senso, ma un vero e proprio obbligo. Con la circolare del 16 giugno 2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha esteso anche alle scuole superiori il divieto di utilizzo degli smartphone durante le lezioni e, più in generale, nell’orario scolastico.

Le scuole hanno quindi aggiornato regolamenti interni e patti di corresponsabilità con famiglie e studenti.

Perché è stato deciso il divieto

Molti studenti lo vivono come una punizione, ma il Ministero spiega che la misura nasce per tutelare salute e rendimento scolastico. Le ricerche scientifiche hanno dimostrato come un uso eccessivo del telefono influisca negativamente su concentrazione, benessere psicologico e risultati scolastici.

I dati delle prove Invalsi confermano: cresce la percentuale di diplomati con gravi lacune in Italiano e Matematica.

Come verrà applicata la regola

Le scuole stanno valutando diverse soluzioni per gestire i telefoni:

  • Portaoggetti in aula: tasche numerate appese al muro, dove ogni studente ripone il proprio cellulare al momento di entrare. Costo contenuto, circa 15 euro.

  • Armadietti con chiave: sistemi più sicuri ma costosi, anche oltre i 70 euro l’uno.

La decisione finale spetterà ai collegi docenti e ai consigli d’istituto a inizio settembre.

I casi più rigidi

Un liceo di Monfalcone (Friuli-Venezia Giulia) ha scelto la linea dura: dal 1° settembre 2025 il divieto sarà totale, senza eccezioni. Vietato l’uso degli smartphone non solo durante le lezioni, ma anche in intervallo, spostamenti, attività extra, laboratori e persino gite scolastiche.

“La scuola – si legge nella circolare interna – deve essere il luogo in cui recuperiamo la profondità delle relazioni e della conoscenza. Mettere da parte lo smartphone significa imparare ad ascoltare, discutere, costruire idee solide”.

La via del dialogo

Non tutti gli istituti scelgono lo stop drastico. A Massa di Somma (Napoli), la preside Marina Petrucci propone un approccio partecipato: “Il divieto deve essere condiviso, altrimenti si rischia di alimentare conflitti. Ascoltare i ragazzi è fondamentale: spesso sanno darci soluzioni preziose”.

Il nuovo anno scolastico porterà con sé un cambiamento profondo: meno smartphone e più attenzione alla vita reale tra i banchi. Che si scelga la linea dura o quella del confronto, l’obiettivo resta lo stesso: educare i giovani a un uso più consapevole della tecnologia.

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