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Il caso
27 Agosto 2025 - 16:35
Chiara Poggi
A diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, riaffiora l’ipotesi di una riesumazione della salma. L’ipotesi è stata evocata dall’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio – attualmente indagato per concorso nell’omicidio – dopo la nomina dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo come consulente della Procura di Pavia.
Sull’argomento è intervenuto il genetista Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi ed ex vicecomandante del Ris di Parma, che da anni segue il caso. Secondo l’esperto, i prelievi effettuati all’epoca furono già abbondanti: «Credo che i campionamenti sul corpo di Chiara siano stati fatti e in maniera completa – ha spiegato –. Lo ritennero anche i periti nominati in primo grado e poi nell’appello bis del 2014».
Capra ha ricordato di non aver preso parte all’autopsia eseguita il 16 agosto 2007, ma di aver visionato fotografie e campioni durante le perizie successive. «Se quei reperti oggi non ci sono più – ha aggiunto – non è realistico pensare di ritrovarli sul corpo dopo 18 anni».
Il genetista sottolinea inoltre che un’eventuale riesumazione sarebbe «un’operazione irripetibile» e richiederebbe la presenza di tutte le parti coinvolte: i familiari della vittima, l’indagato Andrea Sempio e Alberto Stasi, condannato in via definitiva nel 2015.
«Un conto è rileggere una perizia – conclude Capra – un altro è riesumare una salma. Se ciò dovesse accadere, ne avremo notizia tutti».
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