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L’Italia dei salari bassi: un lavoratore su quattro non supera i mille euro

Cresce l’occupazione, ma le donne restano indietro e il lavoro continua a essere sottopagato

L’Italia dei salari bassi: un lavoratore su quattro non supera i mille euro

I dati Istat mostrano un tasso di disoccupazione al 6%, il minimo dal 2007. Numeri che sembrano incoraggianti, ma che nascondono una realtà molto meno rosea: in Italia circa 6,2 milioni di persone guadagnano al massimo mille euro netti al mese, ovvero un lavoratore su quattro.

Secondo l’Ocse, l’Italia ha i salari medi più bassi del G7 e fra i più bassi del G20: circa 22 mila euro annui contro i 31 mila della media Ocse. È l’unico Paese del G7 dove le retribuzioni reali sono diminuite negli ultimi trent’anni. Una condizione che rende sempre più difficile costruirsi un futuro: in città come Milano, un affitto può arrivare ad assorbire fino al 65% dello stipendio di un operaio.

Giorgia Meloni lo ha reso subito come un successo del suo governo: «Numeri incoraggianti, che confermano l'efficacia delle misure messe in campo e ci spingono a proseguire con determinazione su questa strada: più opportunità, più lavoro, più crescita per l'Italia» ha scritto in un post sui social, che come tale non prevede contraddittorio.

La situazione è ancora più grave per le donne: a luglio l’occupazione maschile è cresciuta di 49 mila unità, mentre quella femminile è calata di 37 mila. Su base annuale, il divario resta netto: +198 mila uomini contro appena +20 mila donne. Il tasso di occupazione femminile si ferma al 53,7%, lontanissimo dal 71,8% maschile, e cresce anche l’inattività, cioè le donne che non lavorano e non cercano lavoro.

Un mercato del lavoro che appare dunque distorto e fragile: aumentano gli occupati solo grazie al posticipo delle pensioni, ma la qualità e la distribuzione del lavoro restano problemi irrisolti. Salari troppo bassi e scarsa partecipazione femminile rischiano di trasformare la ripresa occupazionale in un miraggio, con gravi conseguenze per l’economia e la coesione sociale.

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