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SALUTE & PREVENZIONE
04 Settembre 2025 - 15:35
Un dolore persistente alla gola, una raucedine che non sparisce, o un'ulcera che non guarisce. Sintomi che spesso vengono ignorati, considerati comuni disturbi stagionali, ma che potrebbero nascondere qualcosa di più serio: un tumore del distretto testa-collo. La chiave per affrontarli con successo? Riconoscerli in tempo.
Dal 15 al 20 settembre, l’Associazione Italiana di Oncologia Cervico-Cefalica (AIOCC) promuove la campagna “Make sense campaign”, invitando la popolazione a non sottovalutare quei segnali che, se persistono per più di tre settimane, potrebbero fare la differenza tra la vita e la morte. Oltre 140 centri in tutta Italia offriranno visite gratuite per la diagnosi precoce, un’opportunità unica per contrastare il settimo tumore più diffuso in Europa. Con il motto “1 sintomo per 3 settimane, 3 settimane per 1 vita”, l’AIOCC punta a sensibilizzare sulla necessità di una diagnosi tempestiva: quando individuato precocemente, il tumore del distretto testa-collo ha una probabilità di sopravvivenza che supera l’80-90%.
I tumori del distretto testa-collo includono le neoplasie che si sviluppano in quest'area, esclusi gli occhi, il cervello, le orecchie e l’esofago. Si tratta di malattie che iniziano spesso con sintomi difficili da distinguere da altri disturbi minori, come il mal di gola o la raucedine, rendendo la diagnosi precoce ancora più cruciale. Tra i segnali da non ignorare ci sono il dolore alla lingua, le ulcere che non guariscono, macchie rosse o bianche in bocca, difficoltà o dolore durante la deglutizione, e un gonfiore al collo. Inoltre, ostruzioni nasali da un solo lato o perdite di sangue dal naso possono essere altre indicazioni da tenere sotto controllo.
Nel 2022, in Italia, sono stati registrati circa 9.750 nuovi casi di tumori cervico-cefalici, con una prevalenza nettamente maggiore negli uomini (7.050 casi) rispetto alle donne (2.700). A oggi, circa 57.900 persone vivono con una diagnosi di tumore del distretto testa-collo nel nostro Paese, escludendo quelli alla laringe. La maggior parte di questi casi è legata all’uso di alcol e tabacco, che rappresentano i principali fattori di rischio. Si stima che siano responsabili del 75% dei casi, con il rischio che cresce notevolmente per chi consuma entrambe le sostanze. Altri fattori di rischio comprendono una scarsa igiene orale e un’alimentazione povera di frutta e verdura.
Con il supporto di oltre 140 centri in tutta Italia e uno in Albania, la campagna offre la possibilità di sottoporsi a visite gratuite per la diagnosi precoce, un’opportunità che non andrebbe sprecata. Il messaggio è chiaro: non aspettare che i sintomi peggiorino. Una diagnosi tempestiva può davvero fare la differenza e, in alcuni casi, può salvare la vita.
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