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Nuova truffa via email a nome dell’Agenzia delle Entrate

Falsi messaggi imitano notifiche di WeTransfer e inducono a scaricare una presunta fattura: furto di credenziali di accesso e dati personali

Nuova truffa via email a nome dell’Agenzia delle Entrate

Dopo i precedenti tentativi di truffa online legati a presunti rimborsi fiscali, è stata individuata una nuova campagna di phishing che utilizza indebitamente il nome dell’Agenzia delle Entrate. Lo scopo dei criminali informatici è sottrarre le credenziali di accesso degli utenti attraverso falsi messaggi di posta elettronica.

Secondo le segnalazioni, le email riproducono l’aspetto delle notifiche di WeTransfer e sembrano provenire da un dominio istituzionale gov.it. All’interno del messaggio viene chiesto di scaricare un file denominato “FatturaAgenziaEntrate.pdf”, presentato come documento ufficiale. Il testo, inoltre, trasmette un senso di urgenza con frasi come “Scade oggi”, invitando a cliccare su un pulsante che rimanda a un sito malevolo predisposto per il furto delle password.

L’Agenzia delle Entrate ha precisato di essere completamente estranea a queste comunicazioni e ha raccomandato ai cittadini di non aprire né scaricare gli allegati, di non cliccare sui link e di non fornire in alcun caso dati personali, coordinate bancarie o altre informazioni riservate.

Per riconoscere un’email sospetta, gli esperti invitano a verificare attentamente il mittente, a controllare la qualità della lingua utilizzata, a diffidare dei collegamenti che conducono a indirizzi non corrispondenti e a prestare attenzione agli allegati con estensioni anomale o doppie, come nel caso di file con suffissi del tipo .pdf.exe. In presenza di dubbi, la raccomandazione è di non interagire con il messaggio e di contattare direttamente l’ente attraverso i suoi canali ufficiali.

Non è la prima volta che viene sfruttato il nome dell’Agenzia delle Entrate per frodi informatiche. Nel mese di agosto erano già state segnalate email che annunciavano un falso rimborso di 500 euro, corredate da un codice identificativo e da un QR code che rimandava a pagine sotto il controllo degli hacker. Anche in quell’occasione, l’Agenzia aveva invitato gli utenti a prestare la massima attenzione.

Le autorità sottolineano che le campagne di phishing che sfruttano l’identità di enti pubblici sono fenomeni in continua crescita e che la forma di difesa più efficace rimane la combinazione di prudenza, consapevolezza e l’utilizzo di adeguati strumenti di sicurezza informatica.

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