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Truffe
09 Settembre 2025 - 16:00
Essere attivi sui social network come Instagram, Facebook o X comporta vantaggi evidenti, ma anche alcuni rischi nascosti. Tra questi, uno dei più insidiosi è la clonazione del profilo, ossia la creazione di account falsi che imitano fedelmente il vostro. Questi profili non rappresentano solo un fastidio: spesso vengono utilizzati per truffe, furto di dati o altre attività illecite ai danni dei contatti della vittima.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il problema non riguarda solo influencer o personaggi pubblici. Anche utenti comuni possono trovarsi davanti a copie parziali o totali del loro profilo, con conseguenze potenzialmente dannose. Gli scopi di chi crea questi falsi possono essere molteplici: ingannare amici e follower, raccogliere informazioni personali, diffondere contenuti ingannevoli o monetizzare l’identità altrui.
Secondo le statistiche, oltre il 10% degli italiani ha avuto almeno una volta a che fare con un account falso che replicava il proprio nome, foto o identità. Riccardo Meggiato, esperto di cybersicurezza e fondatore di MeggiatoLab, riceve decine di segnalazioni ogni settimana riguardanti account clonati.
Per comprendere la portata del problema, è utile distinguere due tipologie principali di clonazione:
Simil-clonazione: account che assomigliano molto all’originale, con piccole modifiche nel nickname o nella gestione del profilo.
Intrusione completa: il truffatore ottiene il controllo totale dell’account, pratica più complessa e costosa, fino a 5.000 euro.
Gli utenti più vulnerabili sono quelli senza autenticazione a due fattori e che possono fruttare di più in termini di guadagni illeciti, come professionisti online o figure molto seguite sui social.
Un report del CENSIS-DEEPCYBER del 2022 conferma l’estensione del fenomeno: il 10,7% degli utenti italiani ha trovato account falsi con il proprio nome o foto, il 20,8% ha ricevuto richieste di denaro da contatti online e il 17,1% ha interagito con persone con identità false.
Non è possibile eliminare completamente il rischio, ma alcune precauzioni possono ridurre le probabilità di essere vittima di clonazione:
Autenticazione a due fattori: oltre alla password, serve un codice temporaneo generato da app come Google Authenticator o Microsoft Authenticator. Gli SMS sono meno sicuri.
Password robuste: lunghe, complesse e difficili da associare a informazioni comuni. Evitate combinazioni semplici come “123456”.
Limitare la condivisione di dati personali: più informazioni rese pubbliche, più facile sarà per i truffatori replicare il vostro profilo.
Non sottovalutare il rischio: chiunque può diventare bersaglio, anche senza migliaia di follower.
Individuare un account clonato è fondamentale per proteggersi e evitare che i truffatori raggiungano i vostri contatti. Alcuni segnali utili:
Biografie incoerenti o non corrispondenti alla persona reale.
Messaggi diretti sospetti che propongono guadagni facili, collaborazioni improbabili o richieste di compilare sondaggi strani.
Commenti casuali e fuori contesto per dare l’impressione che l’account sia attivo.
Rapporto anomalo tra follower e seguiti: account che seguono moltissime persone ma hanno pochi follower reali meritano attenzione.
Segnalare un profilo sospetto al social network aumenta le probabilità che venga chiuso rapidamente.
La clonazione dei profili social è un fenomeno in crescita che può colpire chiunque. Riconoscere i segnali di un account falso e adottare misure preventive come l’autenticazione a due fattori e l’uso di password sicure è essenziale per proteggere la propria identità digitale.
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