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Il caso

“Mi ha scambiato per un bancomat” 88enne imputato per stalking

“Solo baci sulla guancia. Non sapevo che stava con quello sciamano”

“Mi ha scambiato per un bancomat” 88enne imputato per stalking

“Lei mi aveva scambiato per un bancomat. È vero, le ho dato dei baci, ma solo sulla guancia: non ho mai sfiorato le sue labbra.”
Frasi ripetute più volte, anche con difficoltà, oggi 12 settembre in aula a Torino, da un uomo di 88 anni, vedovo, ora imputato per stalking.
A denunciarlo, una donna sulla cinquantina, che ha rifiutato ogni proposta di risarcimento e si è costituita parte civile con l’avvocata Maria Rosa Bellantonio. Secondo quanto ricostruito, i due si sarebbero conosciuti nell’ufficio postale di Torino dove la donna lavora come impiegata. Lui andava lì per ritirare la pensione. Dopo alcuni incontri, la frequentazione si sarebbe spostata anche all’esterno. “Ci mettevamo d’accordo e andavamo a prendere il gelato o a fare delle passeggiate”, ha raccontato l’uomo in aula.
Nel tempo, secondo la sua versione, lei gli avrebbe parlato di difficoltà economiche: “Mi diceva che aveva molti debiti. Io le ho fatto alcuni regali: un telefono, dei soldi… Mi aveva anche chiesto di diventare suo socio, ma ho rifiutato”.

Per l’anziano si trattava di un rapporto amichevole, forse qualcosa di più. Ma tutto cambia, secondo lui, quando scopre che la donna ha un compagno. “Non sapevo che stava con quello sciamano”, ha dichiarato, riferendosi al fidanzato della donna. Secondo la denuncia presentata dalla donna, la situazione degenera dopo la scoperta della sua relazione sentimentale. L’anziano avrebbe colpito a calci la sua automobile e l’avrebbe seguita in strada, con atteggiamenti molesti e telefonate sospette.
In alcune chiamate, riferisce la donna, si sentivano colpi di pistola. L’uomo è titolare di porto d’armi regolare, ma non è chiaro se gli spari siano avvenuti davvero durante le telefonate e con quali finalità. Di fronte alla giudice Giulia Maccari, l’imputato si è mostrato provato: “L’ho sempre onorata. Sono una persona corretta. Se ho sbagliato, pagherò.”
Poi, ancora una volta: “Lei pensava di trattarmi come un bancomat”. Il procedimento andrà avanti nei prossimi mesi. Al termine dell’udienza, la giudice ha invitato le parti a riflettere sulla proposta di risarcimento già avanzata dalla difesa dell’uomo. Se accettata, la donna potrebbe ritirare la querela e la vicenda si concluderebbe senza sentenza.
Ma per ora, nessun accordo è stato raggiunto.

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