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Curiosità & Tendenze
22 Dicembre 2025 - 07:40
Nascosto tra le cime impervie delle Alpi Marittime, a un passo dal confine francese, si annida un minuscolo gioiello piemontese che sfida il tempo e la modernità: Briga Alta, il comune più piccolo della regione con appena 41 anime. A oltre 1.300 metri di quota, questo sparuto agglomerato di frazioni come Upega, Piaggia e Carnino sembra uscito da una cartolina d'epoca, dove il silenzio regna sovrano e i panorami mozzafiato rubano lo sguardo.
Briga Alta non è solo piccolo per popolazione – terzo comune meno abitato d'Italia con una densità di 0,79 abitanti per km² – ma custodisce un patrimonio unico di tradizioni occitane e vicinanza a La Brigue, ex territorio italiano passato alla Francia nel 1947. Le sue strade sassose, le chiesette romaniche e i sentieri immersi nei larici invitano a escursioni rigeneranti, tra pascoli alpini e viste sulla Valle del Roya. In estate, funghi e mirtilli; in inverno, ciaspole su neve fresca. Un paradiso per chi fugge dal caos, ma anche un monito sul declino demografico montano.
Gli abitanti, custodi di un dialetto antico e di feste secolari come la transumanza, resistono a un isolamento che ha svuotato le valli. Eppure, Briga Alta vive: agriturismi emergenti, prodotti locali come formaggi e miele attirano trekker e curiosi. Non lontano, il Forte Centrale della Grande Traversata delle Alpi testimonia glorie militari passate. Per i torinesi, è una gita ideale: due ore da Cuneo su strade panoramiche, perfetta per un weekend slow.

In un'era di metropoli affollate, Briga Alta urla la bellezza della sparizione: qui il tempo rallenta, la natura domina e ogni incontro è storia viva. Un borgo che, come Rosazza o Balma Boves, incarna il fascino misterioso del Piemonte minore, ideale per chi cerca autenticità lontana dai circuiti turistici. Vale la deviazione? Assolutamente sì.
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