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Il caso

Rivalta: l'Arco del Rivellino di nuovo vittima del traffico moderno

Per proteggere il monumento il Comune installa un dispositivo che segnala automaticamente quando altezza mezzo supera quella consentita dall'arco storico

Rivalta: l'Arco del Rivellino di nuovo vittima del traffico moderno

L'Arco del Rivellino di Rivalta è stato nuovamente colpito da un automezzo. Un episodio che si ripete con una frequenza preoccupante e che ha fatto capire all'amministrazione che i cartelli di segnalazione, attualmente posizionati in via Orsini e lungo via Bianca della Valle, si sono infatti rivelati insufficienti a evitare nuovi incidenti. Questo mette a rischio l'integrità di una struttura che rappresenta un importante patrimonio storico del territorio e, per questo, necessita di una protezione più efficace.

Per questo, il Comune ha deciso di annunciare la prossima istallazione di un sistema di misurazione ottico all'inizio di via Bianca della Valle. Il dispositivo, che funziona con un semaforo rosso, segnalerà automaticamente ai conducenti quando l'altezza del mezzo supera quella massima consentita dall'imposta dell'arco.

«Ci auguriamo che questo nuovo sistema di allerta contribuisca ad aumentare il senso di responsabilità degli autisti» spiegano dal palazzo civico. La tecnologia dovrebbe fornire un avviso più immediato e visibile rispetto ai cartelli tradizionali.

Oltre alle misure tecniche, l'amministrazione punta anche sulla sensibilizzazione dei conducenti. Gli incidenti ripetuti evidenziano spesso una mancanza di attenzione o di rispetto per la segnaletica esistente da parte di chi guida mezzi di altezza eccessiva. Il nuovo sistema ottico dovrebbe rendere più difficile ignorare le limitazioni, ma la responsabilità finale rimane sempre degli autisti, che devono conoscere le dimensioni dei propri veicoli e rispettare la segnaletica stradale per evitare danni al patrimonio storico.

La porta del Rivellino rappresenta un pezzo importante della storia locale. Situata nella parte inferiore a sud del perimetro fortificato, era uno dei tre ingressi al ricetto, l'area fortificata del periodo medievale che caratterizzava l'antico borgo.

Nel Settecento, di fronte alla porta scorrevano il corso della bealera e un fosso chiamato "fosso mastro", elementi che rafforzavano il sistema difensivo dell'epoca. 

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