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22 Settembre 2025 - 08:15
A partire dal 2026, arriverà il bonus Tari, uno sconto del 25% sulla tassa rifiuti destinato alle famiglie con reddito basso. L’Arera, l’Autorità per l’energia e i servizi, ha confermato che il beneficio sarà applicato automaticamente ai nuclei con ISEE inferiore a 9.530 euro, oppure sotto i 20.000 euro per le famiglie numerose.
La delibera 355/2025/R/rif stabilisce le regole operative per l’assegnazione del bonus sociale per la Tari. Questo nuovo strumento si aggiunge agli incentivi già previsti per energia elettrica, gas e acqua, rafforzando il sostegno alle famiglie più vulnerabili.
Il bonus, pari al 25% della Tari, sarà riconosciuto senza richiesta, purché i cittadini abbiano presentato all’INPS una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e ottenuto un ISEE entro le soglie stabilite.
Si stima che il provvedimento possa interessare circa 4 milioni di famiglie. Lo sconto sarà calcolato sulla Tari dell’anno precedente: nel 2026 sarà applicato alle famiglie che hanno presentato l’ISEE 2025.
La Tassa Rifiuti (Tari) finanzia la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ed è dovuta da chiunque possegga o utilizzi locali o aree suscettibili di produrre rifiuti.
Secondo i dati Arera 2024, la spesa media annua per una famiglia tipo (tre componenti in una casa di 100 mq) è stata di circa 311 euro, con variazioni significative tra le diverse regioni italiane. Nel complesso, le entrate tariffarie ammontano a circa 9,7 miliardi di euro su costi totali di 10,3 miliardi.
Nel 2023 la produzione nazionale di rifiuti urbani è stata di circa 29,3 milioni di tonnellate, con un leggero aumento dello 0,7% rispetto all’anno precedente. La raccolta differenziata continua a crescere, raggiungendo il 66,6% della totale produzione.
Le differenze territoriali sono significative: il Nord-Est e il Nord-Ovest superano rispettivamente il 76,7% e il 70,6%, mentre il Centro si attesta al 62,3% e il Sud e le Isole al 58,2%.
Ad aprile 2025 risultano iscritti all’Anagrafica Operatori Arera 8.386 soggetti, con una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente. Gli Enti territoriali competenti rimangono numerosi, con 3.221 iscritti, seppur in calo graduale.
Le date di pagamento della Tari sono stabilite dai Comuni e prevedono generalmente almeno due rate semestrali. Almeno una rata deve essere fissata dopo il 30 novembre, basandosi sulle delibere tariffarie pubblicate entro il 28 ottobre.
La Tari è dovuta da chi possiede o utilizza l’immobile. In caso di detenzione breve (meno di sei mesi), l’obbligo resta al proprietario. Se ci sono più utilizzatori, tutti rispondono solidalmente per il pagamento della tassa.
Le tariffe sono calcolate su base annua e includono una quota fissa e una quota variabile, distinte per utenze domestiche e non domestiche.
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