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Il caso
23 Settembre 2025 - 16:10
Scarpe griffate, magliette firmate, promesse di regali. E Playstation. Con le consolle li comprava, i ragazzini che incontrava per strada. Li adescava avvicinandoli con una scusa, poi iniziava a parlare di videogiochi. Delle partite da fare insieme, rigorosamente a casa sua. E una volta che i giovanissimi varcavano la soglia di casa, lui era certo di averne conquistato la fiducia. E poi li violentava. Ma non per tutti videogiochi e abiti firmati. Qualcuno voleva qualcosa in più. A volte anche droga. La Così un uomo di 35 anni originario dell’Ecuador avrebbe adescato ragazzi minorenni per ottenere prestazioni sessuali. Ragazzini che avevano appena tra gli undici e i dodici anni. Ora è detenuto con le accuse di violenza sessuale aggravata continuata, tentata prostituzione minorile e produzione di materiale pedopornografico. È assistito dall’avvocato Gianluca Cravero.
Le indagini sono partite dopo la denuncia di una madre, preoccupata per il comportamento del figlio. La donna si è rivolta al commissariato San Paolo dopo aver trovato sul cellulare del ragazzo messaggi inequivocabili, scambiati su Telegram con un adulto. Nei testi si parlava apertamente di prestazioni orali, in cambio di oggetti di valore e, in almeno un caso, sostanze stupefacenti. Parole che da riportare per intero farebbero ribrezzo. E che quella mamma ha dovuto leggere guardando il display del cellulare del figlio.
Per capire meglio cosa stesse accadendo, la madre ha deciso di rispondere fingendosi il figlio, ottenendo ulteriori riscontri. Messaggi scambiati, utilizzando le chat, dove il 35enne era convinto di parlare con il ragazzino. Dove scriveva proponendo regali e acora altri regali, se lui fosse andato a trovarlo a casa. a “giocare” insieme. Dalla denuncia della donna alle forze dell’ordine, la Procura si è attivata immediatamente.
Gli agenti hanno così individuato l’abitazione del sospettato. Una soffitta dove l’uomo viveva, da irregolare. Nessun contratto di locazione. Durante una perquisizione eseguita alle prime luci del mattino, il 35enne è stato trovato nel suo letto con due minori, che non avevano alcun legame di parentela con lui. I successivi accertamenti informatici su telefoni e computer hanno portato al sequestro di materiale pedopornografico. Sui dispositivi hanno trovato foto, chat, immagini che non lasciavano nessun tipo di dubbio.
Il fermo è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari, che ha disposto la custodia cautelare in carcere. E adesso l’uomo si trova nella Casa Circondariale Lorusso e Cutugno. E’ accusato di violenza sessuale e tentata prostituzione minorile.
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