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Il fatto
03 Ottobre 2025 - 11:30
Immagine di repertorio
Nei giorni scorsi, i finanzieri del Comando Provinciale di Asti hanno eseguito un’ordinanza che ha portato agli arresti domiciliari un promotore finanziario operante nella filiale albese di un noto istituto di credito nazionale. L’uomo è accusato di truffa e autoriciclaggio. Contestualmente, il Tribunale di Asti ha disposto un sequestro preventivo diretto e per equivalente fino a 2,1 milioni di euro.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Asti e condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza locale, sono partite dalle denunce di alcuni risparmiatori. Questi ultimi avevano affidato all’indagato ingenti somme da investire, scoprendo poi che i fondi effettivamente disponibili erano significativamente inferiori a quanto versato.
La mega truffa
Secondo gli investigatori, il promotore finanziario avrebbe approfittato della vulnerabilità di clienti spesso anziani o poco esperti nella gestione dei risparmi, inducendoli a bonifici verso conti o società a lui riconducibili. Le somme sottratte dal 2018 a oggi sarebbero state reinvestite in attività personali o utilizzate per acquistare beni mobili registrati, tra cui un’auto intestata alla moglie, anch’essa indagata per riciclaggio.
Il sequestro disposto dal Tribunale riguarda disponibilità finanziarie, quote di un’azienda agricola del valore di 1,52 milioni di euro, tre autoveicoli (di cui due mezzi agricoli) e un motoveicolo. Dopo l’interrogatorio preventivo, l’indagato è stato posto agli arresti domiciliari.
Al momento, le indagini riguardano dieci risparmiatori truffati, ma la Procura non esclude che il numero delle vittime e l’ammontare delle somme sottratte possano aumentare con nuove denunce.
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