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Il caso

Formentera, la svolta nel caso di Luisa Asteggiano: "Nessun evento violento" secondo l'autopsia

Ivan Sauna, compagno 51enne della donna, fermato inizialmente con l’accusa di omicidio, è stato rilasciato questa mattina

Formentera, la svolta nel caso di Luisa Asteggiano: "Nessun evento violento" secondo l'autopsia

Non fu omicidio. Almeno, non secondo i primi risultati dell’autopsia. È la svolta arrivata nelle scorse ore sul caso di Luisa Asteggiano, 45 anni, italiana originaria di Bra, trovata morta nella mattinata di domenica nel suo appartamento a Es Pujols, sull’isola di Formentera. La Guardia Civil, in una nota ufficiale, ha escluso che il decesso sia avvenuto a causa di un «evento violento». A riportarlo sono i media spagnoli, citando fonti investigative locali. Una dichiarazione che ha avuto un effetto diretto immediato: Ivan Sauna, compagno 51enne della donna, fermato inizialmente con l’accusa di omicidio, è stato rilasciato questa mattina, al termine dell’udienza di convalida davanti al giudice. Il provvedimento di scarcerazione è arrivato alla luce degli esiti medico-legali: i lividi e le contusioni trovati sul corpo della donna — e che avevano spinto gli investigatori a disporre il fermo — sono stati ritenuti compatibili con cadute e non necessariamente con aggressioni. Sauna, era stato proprio lui a lanciare l’allarme, chiamando i soccorsi dall’abitazione al civico 1 di Avenida Miramar, nel complesso “Mirada”. Nonostante il rilascio di Sauna, l’indagine resta aperta. Gli inquirenti attendono l’esito di ulteriori analisi tossicologiche e istologiche, necessarie a chiarire le cause esatte della morte. Anche perché il quadro personale e sanitario della donna — raccolto attraverso testimonianze di amici e vicini — racconta una fragilità pregressa: un contesto segnato da problemi di salute, uso di alcol e presunti episodi di autolesionismo. Alcune persone che avevano visto Luisa nei giorni precedenti sostengono che presentasse già dei lividi, che lei stessa avrebbe attribuito a cadute accidentali. Secondo diverse testimonianze raccolte dagli inquirenti, la donna sarebbe apparsa dimagrita, affaticata, con difficoltà nei movimenti.

Un quadro complesso, quello emerso. Le dinamiche familiari non facili, la presenza — oggi assente — del figlio 15enne, tornato a vivere con il padre a Ibiza da tempo proprio a causa della condizione della madre, secondo quanto riferito da persone vicine alla famiglia. «Luisa aveva vissuto qui per un po’ – racconta Lanfranco Fabbro, ex console italiano e vicino dell’ex marito – poi era andata a Formentera col figlio. Ma il ragazzo era tornato di nuovo qui, a Ibiza, da qualche tempo». Anche la relazione tra Asteggiano e Sauna — noto a Formentera per la sua attività nel settore turistico — viene descritta come instabile e conflittuale. Discussioni frequenti, litigate udite dai vicini, amicizie che parlano di una storia «intermittente, caratterizzata da tensioni». Domenica, nelle ore immediatamente successive al decesso, tutte le ipotesi erano state tenute aperte. La Guardia Civil aveva inviato una squadra da Palma di Maiorca per effettuare i rilievi nella casa. La Delegazione del Governo spagnolo contro la violenza di genere aveva inserito il caso nel registro provvisorio dei possibili femminicidi, in attesa di conferme. Una pista che ora sembra ridimensionata dai primi risultati forensi. Tuttavia, l’avvocato difensore di Ivan Sauna, Michele Tortorici, invita alla cautela: «È fondamentale attendere le conclusioni definitive degli esami in corso», ha dichiarato da Ibiza, dove segue la posizione del suo assistito. Nel frattempo, il Consolato italiano a Barcellona ha confermato di essere in contatto con i familiari di Luisa Asteggiano: la sorella, il fratello e l’ex marito, residenti tra Italia e Spagna. Saranno loro, ora, ad attendere verità e giustizia su quanto accaduto.

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