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LA POLEMICA
02 Dicembre 2025 - 21:50
Soggiornare a Torino costerà di più. E no, non si parla di un aumento improvviso dei listini prezzi nelle strutture, ciò che impenna “sullo scontrino” della vacanza sarà la tassa di soggiorno - cioè quella spesa che il turista paga al pernottamento, somma che varia in base alla tipologia della sistemazione, e che poi i gestori versano al Comune.
La delibera dell’assessora comunale al Bilancio, Gabriella Nardelli, prevede un incremento di 70 centesimi per gli alberghi (tranne i 5 stelle che manterranno il prezzo di cinque euro a notte) e 1,50 per gli affitti privati (tipo Airbnb).

Soggiornare nel territorio torinese costerà dai 3 ai 5 euro al giorno. Dai 21 ai 35 per una settimana in solitaria, il doppio per una coppia.
Insomma, Torino che sta vivendo il suo periodo di massimo splendore sotto il punto di vista dell’affluenza turistica, inizia ad emulare le altre grandi città italiane, come Roma, Milano o Firenze.
Città che però, a differenza del capoluogo piemontese, soffrono di quella “patologia” chiamata overturism.
Ed è proprio su questo che si sono scatenate le reazioni.
La preoccupazione maggiore per gli operatori del settore è alla Torino “fuori” dagli eventi, al turismo di tutti i giorni, che, al contrario di periodi come le Atp, “accetti” meno prezzi elevati.

«Registriamo con disappunto la decisione della Giunta comunale – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino – A fronte dell’aumento di interesse, non solo turistico, verso le nostre destinazioni, si evidenzia come a pagare siano soltanto le attività e i clienti della ricettività». Il presidente, inoltre, spera che vengano aperti i servizi interni alla clientela (piscine e palestre) anche «a chi non soggiorna», per poter dare slancio all’attrattività.
Contrari alla delibera Nardelli anche Assohotel-Confesercenti: «Si tratta di un aumento – commenta il presidente Dimitri Ciaschini – del tutto ingiustificato, che non aiuterà lo sviluppo turistico della città». La sua preoccupazione va a quel tipo di soggiorni fuori dal turismo, come le trasferte lavorative: Torino potrebbe diventare “scomoda” dal punto di vista della spesa, spostando questo tipo di clienti verso la provincia. «Riconosciamo un aspetto positivo del provvedimento, dal momento che l’amministrazione assicura che il ricavato dell’aumento sarà destinato al sostegno delle attività ricettive e alla promozione turistica. Presenteremo una serie di proposte per migliorare e facilitare l’attività delle imprese alberghiere».
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