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10 Ottobre 2025 - 09:03
Dieci misure cautelari, tra obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria, sono state eseguite questa mattina dalla polizia di Torino, su disposizione del gip, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, violenza privata aggravata e danneggiamento. Le contestazioni riguardano una serie di manifestazioni di protesta andate in scena a Torino tra il 2 ottobre 2023 e il 29 aprile 2024. Cinque episodi, in particolare, hanno attirato l’attenzione degli investigatori della Digos per la dinamica e la gravità dei fatti. Il primo risale ai giorni del Festival delle Regioni, il 2 e 3 ottobre 2023, quando, in concomitanza con la visita delle più alte cariche dello Stato, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, due cortei non preavvisati tentarono più volte di forzare i cordoni delle forze dell’ordine. Spinte, calci, sputi, lancio di oggetti e aste di bandiera: diversi agenti rimasero feriti. Il 17 novembre 2023, durante un corteo studentesco contro la riforma Valditara, i manifestanti violarono le prescrizioni del Questore, impattando contro il personale del Reparto Mobile.
Ancora scontri il 5 dicembre, al campus universitario Einaudi, dove un centinaio di studenti dei collettivi di sinistra impedì ai giovani del Fuan di distribuire volantini. Quando questi ultimi furono costretti ad allontanarsi, gli scontri si spostarono contro la polizia: dieci agenti feriti tra sputi, calci e lanci di oggetti. Il 13 febbraio 2024, in occasione di una manifestazione pro Palestina davanti alla sede Rai di via Verdi, la tensione esplose di nuovo. I manifestanti tentarono di sfondare i blocchi, colpirono con aste e calci, danneggiarono mezzi di servizio. Sette operatori di polizia e carabinieri rimasero feriti. Poi l’irruzione al McDonald’s di via Sant’Ottavio: locali imbrattati, danni per circa diecimila euro. Ultimo episodio contestato, il 29 aprile 2024, durante il G7 di Clima, Energia e Ambiente a Venaria. Un corteo non autorizzato attraversò il centro città tentando di raggiungere le zone dove alloggiavano le delegazioni. Tre agenti feriti e un mezzo di servizio danneggiato. Complessivamente, la polizia aveva già denunciato 37 persone per reati che vanno dalla resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale alla violenza privata aggravata e al danneggiamento. Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, sono state effettuate 13 perquisizioni domiciliari, delegate dalla Procura, nei confronti di soggetti denunciati per episodi legati alle manifestazioni pro Palestina del 22 e 23 settembre e del 2 ottobre scorsi. Alcuni di loro erano già tra i destinatari delle misure di oggi. Le accuse, in questo caso, includono blocco stradale e ferroviario, interruzione di pubblico servizio e violazione di domicilio.
Le indagini proseguono.
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