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Il retroscena
10 Ottobre 2025 - 10:22
Questa mattina la polizia di Torino ha consegnato provvedimenti cautelari agli attivisti del centro sociale Askatasuna, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura. Tra le misure, obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Diversi passanti hanno notato le volanti ferme davanti allo stabile di corso Regina Margherita 47, e il collegamento è stato immediato: nuovo intervento legato al centro sociale più discusso della città. E qui sorge la domanda che molti si sono posti: com’è possibile che, in un luogo che secondo l’amministrazione comunale “non ospita più nessuno”, ci siano ancora persone che vi dormono e che vengono svegliate all’alba da provvedimenti giudiziari? Lo stabile non era vuoto? "Lì dentro la gente ci dorme" sbotta una signora che vive nei dintorni "e qui siamo solo presi in giro, continuamente: non li manderanno mai via davvero". E intanto arrivano le prime reazioni della politica. A commentare i fatti è Maurizio Marrone, assessore alle Politiche Sociali per la Regione Piemonte "Aldilà delle dichiarazioni pubbliche del sindaco Lo Russo, evidentemente smentite dalle notifiche odierne, gli uffici tecnici del Comune di Torino si sono assunti la responsabilità anche nel procedimento davanti al TAR e al Consiglio di Stato di escludere che i locali di Askatasuna continuino ad essere occupati abusivamente". Poi aggiunge: "Alla luce di quanto apprendiamo riteniamo doveroso fare un esposto penale in Procura perché mentre a Palazzo Civico qualcuno sta chiudendo gli occhi, le strade di Torino continuano a bruciare”.
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