l'editoriale
Cerca
Il caso
10 Ottobre 2025 - 19:52
Quando l’assessore alle Politiche Sociali Maurizio Marrone presentava il progetto Vesta, dai banchi dell’opposizione arrivava un coro unanime: «Questi voucher non serviranno a nessuno». Poi è arrivato il click day del 20 settembre, diecimila famiglie hanno ottenuto il buono e, improvvisamente, la stessa opposizione è tornata a interessarsi — stavolta con toni ben diversi.Quella sera, sui social, le immagini si moltiplicavano. Alcune consigliere di Avs e M5S — sorridenti, in diretta davanti al computer — si riprendevano nell’attesa della mezzanotte. «Vediamo se funziona», dicevano fissando lo schermo del portatile. Tra loro, anche persone senza figli, impossibilitate quindi a partecipare alla misura. Contemporaneamente, in Barriera di Milano, decine di cittadini stranieri venivano radunati e “assistiti” da esponenti della sinistra, che avevano organizzato una sorta di Caf improvvisato. Un’iniziativa presentata come aiuto alle famiglie, ma che di fatto ha solo generato confusione: molti di quei presenti, pur in evidente difficoltà economica, non avevano i requisiti richiesti dal bando per ottenere il voucher. Il risultato è stato un rallentamento generale del sistema e un aumento del traffico online nel momento cruciale del click day.Poi, le polemiche. L’accusa — mai dimostrata — che qualcuno avrebbe “giocato d’anticipo”, spostando l’orario del computer per entrare sulla piattaforma prima di mezzanotte. Una discussione che sembrava più una scena di Capodanno, con chi brinda in anticipo e chi è ancora a metà countdown, che una questione politica. Fatto sta che i voucher sono andati esauriti in pochi minuti. Il giorno dopo Marrone era già su un aereo per Bruxelles insieme al presidente della Regione, Alberto Cirio. Al rientro l’annuncio: per il 2026 e il 2027 i fondi saranno raddoppiati. Ventimila famiglie potranno beneficiare del contributo. Ma l’opposizione non si ferma. Le consigliere di Avs Alice Ravinale, Valentina Cera e Giulia Marro chiedono di “annullare il click day”. Marrone replica senza mezzi termini: «Non ho mai visto in venticinque anni di militanza politica una cosa simile. Ogni forza di opposizione è libera di criticare, ma qui si parla di togliere soldi a famiglie che li hanno già ottenuti». In tutto, dieci milioni di euro destinati a nuclei con redditi medio-bassi: da 800 a 1200 euro per figlio tra zero e sei anni. Non un bonus bebè, ma un aiuto concreto per chi lavora e fatica a sostenere spese come asilo, baby-sitter o centri infanzia.Avs ha chiesto chiarimenti anche al Csi, l’ente che ha gestito la piattaforma online. Nessuna irregolarità: è la stessa utilizzata dal Comune di Torino per le iscrizioni ai centri estivi e per altri servizi pubblici. Ma il clima resta teso. Da una parte Avs minaccia di bloccare le erogazioni, dall’altra Marrone ha già annunciato querela per calunnia. E in mezzo, diecimila famiglie che rischiano di diventare le vere vittime di una battaglia politica: l’unico aiuto extra-servizi sociali degli ultimi anni, finito nel mirino dello scontro ideologico.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..