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Giornata internazionale del gipeto: cittadini, volontari e guardiaparco insieme per contare gli esemplari piemontesi

Dalla val Pellice alla valle di Susa, giornate di monitoraggio europeo per osservare il maestoso avvoltoio barbuto e sostenere la conservazione della specie

Giornata internazionale del gipeto: cittadini, volontari e guardiaparco insieme per contare gli esemplari piemontesi

Sabato 11 ottobre si celebra lo IOD – International Observation Day, la giornata europea dedicata al censimento del gipeto (Gypaetus barbatus), noto anche come avvoltoio barbuto. L’iniziativa, giunta alla ventesima edizione, è promossa dalla Rete Internazionale di Monitoraggio del Gipeto (IBM), coordinata dalla Vulture Conservation Foundation (VCF).

L’attività di monitoraggio si svolge in contemporanea su diverse aree del centro-sud Europa: dall’Arco Alpino, monitorato dal 2006, al Massiccio Centrale francese (dal 2012), ai Pirenei (dal 2016), fino ad alcune zone della Spagna (dal 2017) e della Bulgaria (dal 2018).

La giornata di ieri: partecipazione locale

Ieri decine di persone, tra volontari, guardiaparco, carabinieri-forestali e personale della Città Metropolitana di Torino, hanno preso parte al censimento internazionale del gipeto, lungo la val Pellice fino alla valle di Susa.

La giornata è stata coordinata dai ParchiAlpiCozie e dall’Unione Montana del Pinerolese, con l’obiettivo di contare gli esemplari presenti nei nostri cieli. Grazie alla partecipazione attiva di tutti, la comunità locale ha contribuito concretamente al monitoraggio e alla conservazione di questa specie simbolo delle Alpi.

Collaborazione transfrontaliera per la conservazione

Il progetto coinvolge numerosi enti e parchi europei, tra cui: Regione Valle d’Aosta, Parco Nazionale Gran Paradiso, Parco Alpi Cozie, Parco Naturale Alpi Marittime, Conservatoire d’espaces naturels de Haute-Savoie, Parc national de la Vanoise, Parc national du Mercantour, Parc naturel régional du Vercors, Vautours en Baronnies, Parc national des Écrins, Parc national des Cévennes, Parc naturel régional du Queyras e Parco regionale della Corsica.

L’obiettivo è unificare i dati sulle popolazioni europee di gipeti e definire strategie di conservazione comuni. Le osservazioni permettono di raccogliere informazioni su distribuzione, età degli individui e tassi di sopravvivenza, valutando così l’efficacia dei programmi di reintroduzione in atto.

Nel 2024, il censimento ha coinvolto 7 Paesi, con 789 postazioni, oltre 1.100 avvistamenti e più di 1.400 osservatori, promuovendo la consapevolezza sull’importanza degli avvoltoi nel mantenimento di ecosistemi sani e cambiando la percezione spesso negativa della specie.

Giornata internazionale degli avvoltoi

Dal 2005 esiste anche la International Vulture Awareness Day (IVAD), celebrata il primo sabato di settembre. I Parchi Alpi Cozie, insieme alla LIPU Torino, proporranno un percorso tematico sugli avvoltoi e le aquile domenica 12 ottobre, presso il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand, con guide, attività didattiche, giochi e letture per bambini.

Il ruolo ecologico degli avvoltoi

Gli avvoltoi sono uccelli essenziali per la salute degli ecosistemi: consumando carcasse e rifiuti organici, contribuiscono a prevenire la diffusione di malattie tra fauna selvatica, bestiame e uomo.

Le specie europee di avvoltoi

In Europa sono presenti quattro specie di avvoltoi:

  • Gipeto (Gypaetus barbatus): caratterizzato da una “barba” scura sotto il becco, apertura alare fino a 3 metri, si nutre principalmente di ossa. La popolazione alpina conta oggi circa 500 individui, con diverse coppie nidificanti.

  • Grifone (Gyps fulvus): il più comune, piumaggio chiaro e testa ricoperta di piumino bianco, vive in colonie e si nutre di tessuti molli delle carcasse.

  • Avvoltoio monaco (Aegypius monachus): il più grande d’Europa, solitario, bruno scuro, apertura alare superiore ai 3 metri. Popolazioni frammentate in Spagna, Grecia, Balcani e Turchia. Programmi di recupero in corso sulle Alpi e nei Carpazi.

  • Capovaccaio (Neophron percnopterus): il più piccolo e migratore, bianco con estremità alari nere, nidifica nel Sud Europa e sverna in Africa subsahariana. Progetti di reintroduzione in corso nel Vercors, Francia.

L’obiettivo attuale è collegare le popolazioni alpine a quelle della Penisola Iberica, favorendo continuità ecologica e diversità genetica. Le iniziative coinvolgono governi, ONG, comunità locali e imprese, rappresentando uno dei progetti di reintroduzione più significativi degli ultimi 50 anni.

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