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Sanità & Tecnologia

A Cuneo debutta la realtà virtuale nella formazione sanitaria: ecco ciò che implementerà

Parte il progetto pilota per preparare medici e infermieri dell’emergenza con simulazioni immersive

A Cuneo debutta la realtà virtuale nella formazione sanitaria: ecco ciò che implementerà

Foto di repertorio

La sanità piemontese entra in una nuova fase digitale con l’avvio a Cuneo di un progetto pilota che introduce la realtà virtuale (VR) nella formazione del personale sanitario. L’iniziativa, promossa da Azienda Zero Piemonte in collaborazione con ASL TO4, coinvolge medici e infermieri dei pronto soccorso, dei reparti di emergenza-urgenza, delle ambulanze e dell’elisoccorso della provincia.

Il programma punta a rafforzare la preparazione su manovre critiche e complesse, difficili da riprodurre con continuità nella pratica quotidiana. La prima fase di sperimentazione sarà dedicata all’intubazione orotracheale, una procedura delicata e fondamentale nella gestione delle emergenze. Grazie a moduli immersivi in realtà virtuale, gli operatori potranno esercitarsi in contesti estremamente realistici, ricevere feedback immediati e ripetere la manovra più volte, migliorando precisione e tempi di risposta.

Un punto di forza del progetto è la possibilità di simulare scenari clinici e ambientali variabili, dai reparti ospedalieri agli interventi sul campo, con pazienti che presentano quadri clinici differenti. In questo modo la formazione non si limita all’aspetto tecnico, ma sviluppa anche competenze trasversali essenziali come la gestione dello stress, la rapidità decisionale e il coordinamento del team.

La realtà virtuale non sostituirà la formazione tradizionale, ma la affiancherà come strumento complementare. «Con questo progetto – hanno dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi e il direttore generale di Azienda Zero Adriano Leli – il Piemonte si conferma tra le prime Regioni italiane a sperimentare in modo strutturato la realtà virtuale nella formazione sanitaria. L’obiettivo è estendere in futuro l’approccio ad altre manovre salvavita, elevando ulteriormente gli standard di sicurezza e qualità dell’assistenza».

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