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Manovra 2026
23 Ottobre 2025 - 07:15
Dal 1° gennaio 2026 entreranno in vigore importanti modifiche alla Legge 104, con l’obiettivo di ampliare le tutele per lavoratori e familiari che convivono con disabilità o patologie gravi.
Le novità principali riguardano l’aumento dei permessi retribuiti e la conferma dei congedi straordinari, che potranno durare fino a due anni.
Tutte le misure sono previste dalla legge 106, approvata il 18 luglio 2025, e riguardano sia i dipendenti pubblici sia quelli privati.
Dal 2026, chi è affetto da malattie oncologiche, croniche o invalidanti potrà usufruire di 10 ore aggiuntive all’anno di permesso retribuito.
Queste ore potranno essere utilizzate per:
visite mediche o specialistiche,
esami diagnostici e strumentali,
analisi chimico-cliniche,
cure e terapie continuative.
Le 10 ore extra si aggiungono ai 3 giorni mensili di permesso già previsti dalla Legge 104.
Potranno richiederle i lavoratori che:
hanno una diagnosi oncologica in fase attiva o in follow-up precoce;
soffrono di malattie croniche o rare con invalidità pari o superiore al 74%;
sono genitori di minori affetti dalle stesse patologie.
Sarà comunque necessaria una prescrizione medica, e la retribuzione seguirà le regole dell’indennità di malattia (anticipata dal datore di lavoro e rimborsata dall’INPS).
Resta in vigore anche nel 2026 la possibilità di richiedere un congedo straordinario fino a 24 mesi per chi assiste un familiare con disabilità grave.
Il congedo è non retribuito, ma garantisce la conservazione del posto di lavoro e il riconoscimento dei contributi assicurativi.
La nuova legge estende questa possibilità anche ai lavoratori con malattie oncologiche, croniche o invalidanti (con invalidità pari o superiore al 74%).
Durante il congedo:
non si può svolgere alcuna altra attività lavorativa,
si mantengono i diritti sul proprio impiego,
non si maturano ferie, tredicesima o TFR.
Al termine del periodo, il lavoratore ha diritto al rientro nella stessa posizione e, se compatibile con la mansione, alla priorità nello smart working.
I due anni di congedo non vengono conteggiati per l’anzianità di servizio né per la pensione, ma possono essere riscattati versando i relativi contributi.
Anche i lavoratori autonomi potranno sospendere temporaneamente la propria attività, per un massimo di 300 giorni all’anno (circa 10 mesi), se affetti dalle stesse malattie oncologiche, croniche o invalidanti.
Sarà sufficiente una certificazione medica, che verrà inserita automaticamente nel fascicolo sanitario elettronico.
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