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Salute e prevenzione
23 Ottobre 2025 - 11:15
L’emicrania è una delle patologie neurologiche più diffuse in Piemonte: secondo le stime, tra 510 e 595 mila persone nella regione ne soffrono, e circa 120 mila convivono con la forma cronica. A presentare questi dati è stato il professor Innocenzo Rainero, direttore del Centro di ricerca clinica sulle cefalee del Dipartimento di Neuroscienze della Città della Salute di Torino, durante il road show “Innovazione terapeutica che spinge all’innovazione organizzativa: Focus Emicrania”, promosso da Motore Sanità.
Durante l’incontro, Rainero ha anticipato che nei prossimi giorni verrà inviato un documento ufficiale al ministro Orazio Schillaci, firmato congiuntamente da tre organizzazioni di riferimento: la Società Italiana per le Cefalee (SISC), l’Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee (ANIRCEF) e l’Alleanza Cefalgici (ALCE).
L’obiettivo è quello di sollecitare il Ministero a riconoscere l’emicrania come una priorità sanitaria e sociale, chiedendo interventi mirati per migliorare la presa in carico dei pazienti e ridurre la disabilità legata alla malattia.
Il professor Giambattista Allais, del Centro Cefalee della Donna dell’Università di Torino, ha illustrato il peso economico della patologia.
Ogni paziente affronta in media 334 euro di spese dirette ogni tre mesi (per farmaci, visite e trattamenti), a cui si sommano 373 euro di costi indiretti per l’assistenza e circa 380 euro legati alla perdita di produttività lavorativa.
Secondo i dati europei, il 28% delle donne emicraniche ha perso più di dieci giorni di lavoro o studio negli ultimi tre mesi.
Oltre all’assenteismo, gli esperti evidenziano anche il fenomeno del presenteismo — il continuare a lavorare nonostante un attacco in corso — che riduce la produttività e peggiora la condizione clinica del paziente.
Secondo Allais, l’impatto economico complessivo dell’emicrania in Italia raggiunge circa 20 miliardi di euro l’anno, includendo costi sanitari, perdite lavorative e spese sociali.
Spesso considerata un semplice mal di testa, l’emicrania è in realtà una malattia neurologica complessa che influisce profondamente sulla qualità della vita, sulle relazioni sociali e sulle prestazioni professionali.
Gli specialisti auspicano che la collaborazione tra istituzioni, medici e associazioni di pazienti possa favorire un nuovo modello organizzativo, capace di garantire diagnosi tempestive, accesso equo alle cure e supporto continuo alle persone che convivono con questa patologia.
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