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Il caso

La violenza sui social. Nel video di minacce di Don Alì inquadrata anche una bambina

Il "re dei maranza di Torino", come lui stesso si è autoproclamato, ha filmato le minacce rivolte a un uomo e non ha risparmiato le inquadrature alla piccola, visibilmente spaventata. Scoppia il caso, Riccardo Maria Bruno: "Possibile che le forze dell'ordine non attenzionino soggetti come questo?"

La violenza sui social. Nel video di minacce di Don Alì inquadrata anche una bambina

Inquadrato di spalle, tuta nera, davanti a lui un altro ragazzo, anche questo in tuta, ma bianca. Poi un terzo. E’ il gruppetto di Don Alì, “il re dei maranza” torinese: in pochi secondi accerchia un uomo. Un italiano che chiamano per nome: stava cercando di salire in macchina, mano nella mano con sua figlia. Una bambina piccola. Dicono di sapere che lui è un maestro e che ha messo le mani addosso ai piccoli, che maltratta i bambini. Lui, l’uomo, non capisce bene cosa sta accadendo ma li asseconda. Ma a Don Alì non basta quel «si va bene», invita l’amico a riprendere in faccia l’uomo e anche la bambina, che nel frattempo si è spaventata e si stringe alla gamba del padre. «La prossima volta che ci viene riferito che fai il bullo e maltratti un bambino questo video diventerà pubblico». E invece il video viene postato immediatamente. Cinquemila e passa “cuoricini”, 600 commenti, ricondiviso 2000 volte. Il profilo del “re dei maranza” conta 217mila follower. Lo riposta un altro influencer, Riccardo Maria Bruno (che usa il nostro video, dove abbiamo censurato la piccola e il viso) e chiede: «Ma le forze dell’ordine non dovrebbe attenzionare questi elementi? Fa vedere anche la bambina». Maria Bruno tagga sotto il contenuto l’Arma dei carabinieri e la Polizia di Stato.

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