Omicidio Cecchettin, la Procura di Venezia conferma l’appello per Turetta: chieste le aggravanti di crudeltà e stalking

Sarà portato avanti il processo d’appello per Filippo Turetta, il 23enne di Torreglia condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, avvenuto l’11 novembre 2023 a Fossò. La Procura generale di Venezia ha deciso di procedere nonostante Turetta, in una lettera alla Corte d’Assise, avesse dichiarato di accettare la condanna e di rinunciare all’appello.

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L’obiettivo dell’accusa è ottenere il riconoscimento delle aggravanti della crudeltà e dello stalking, escluse in primo grado dalla Corte d’Assise di Venezia. Il processo si terrà il 14 novembre nell’aula bunker di Mestre, davanti alla Corte d’Assise d’Appello.

La condanna non potrà aumentare, poiché l’ergastolo rappresenta la pena massima prevista, ma l’eventuale riconoscimento delle aggravanti avrebbe un valore simbolico e morale, come sottolineato dai legali della famiglia Cecchettin, parte civile nel processo.

Secondo la Procura, il numero delle coltellate — circa 75 — e i comportamenti ossessivi dell’imputato configurerebbero atti persecutori. La Corte, tuttavia, in primo grado aveva escluso tali aggravanti, ritenendo che la brutalità del gesto non fosse dettata dalla volontà di far soffrire la vittima ma dalla “goffaggine” di Turetta, e che la relazione, pur segnata da messaggi invasivi, fosse ancora consensuale.