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Il caso
29 Ottobre 2025 - 19:29
Il ginecologo torinese Giancarlo Dolfin e la figlia Elisabetta, anche lei medico, sono stati assolti con formula piena dall’accusa di interruzione colposa di gravidanza. Lo ha deciso la giudice Alessandra Danieli, al termine di un processo nato dalla denuncia di una paziente che, nel gennaio 2019, aveva perso i due gemelli concepiti con la procreazione medicalmente assistita dopo essersi sottoposta a un’amniocentesi nella clinica Promea. La donna, difesa dall’avvocato Fulvio Rosari, aveva raccontato in aula di aver sviluppato febbre nei giorni successivi all’esame e di non aver ricevuto, a suo dire, una terapia antibiotica adeguata. Gli accertamenti avevano evidenziato la presenza di un’infezione da stafilococco, che per l’accusa aveva provocato l’interruzione della gravidanza. Alla precedente udienza, il sostituto procuratore Giorgio Nicola aveva chiesto quattro mesi di reclusione per Dolfin padre e l’assoluzione per la figlia.
Dopo quarantacinque minuti di camera di consiglio, la giudice Danieli ha ritenuto insussistenti gli elementi di colpa contestati ai due medici, accogliendo in pieno le richieste della difesa. Giancarlo ed Elisabetta Dolfin erano assistiti dagli avvocati Luigi Giorno, Franco Camerino e Antonio Gilestro.
«È stato fatto un procedimento penale sulla base di una consulenza tecnica nominata dal pubblico ministero», ha commentato Camerino al termine dell’udienza, esprimendo soddisfazione per la decisione. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro due mesi.
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