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Il caso

Maltrattamenti su uno studente con patologia rara, la Procura di Torino chiede tre anni di carcere per la dirigente scolastica

Per la procuratrice, «la preside va condannata per condotte omissive. Doveva colmare le lacune della scuola in termini di inclusione e tutelare gli studenti»

Maltrattamenti su uno studente con patologia rara, la Procura di Torino chiede tre anni di carcere per la dirigente scolastica

Tre anni di carcere. È questa la richiesta della sostituta procuratrice Antonella Barbera per la dirigente di un istituto comprensivo di Torino, accusata di maltrattamenti nei confronti di uno studente con una rara patologia tra il 2021 e il 2022. Secondo l’accusa, la dirigente avrebbe causato «costanti vessazioni e uno stato di grande malessere» al ragazzo. Le indagini documentano omissioni nei supporti dovuti allo studente. La mamma, parte civile con l’avvocata Gabriella Boero, sostiene che il ragazzo non abbia potuto usare il deambulatore, costretto a restare in sedia a rotelle, e che almeno una volta sia tornato a casa con il pannolino sporco. La mancanza di formazione del personale e di professionisti adeguati ha aggravato la situazione. Per la procuratrice, «la preside va condannata per condotte omissive. Doveva colmare le lacune della scuola in termini di inclusione e tutelare gli studenti». Il mancato uso del deambulatore avrebbe provocato perdita di tono muscolare. Nonostante sollecitazioni da famiglia e autorità sanitarie, la dirigente non avrebbe risposto. La dirigente ha raccontato di aver scelto insegnanti di sostegno con forza fisica adeguata e di aver richiesto un operatore sociosanitario all’Asl, senza ricevere supporto. «Non posso costringere i docenti a usare il deambulatore», ha detto. L’avvocato difensore Frediano Sanneris ha aggiunto che la dirigente ha coordinato il personale «nel miglior modo possibile» e che non ci sono mai stati maltrattamenti, solo difficoltà nella gestione di percorsi complessi. 

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