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Economia & Territorio

Dal latte alla diplomazia: l’ambasciatore dell'Algeria visita Inalpi. Nuovi business in vista?

L'incontro nello stabilimento di Moretta: sostenibilità, latte in polvere e intese Italia-Algeria entro dicembre 2025

Dal latte alla diplomazia: la visita dell’ambasciatore algerino apre nuove rotte per Inalpi

Ci sono visite che assomigliano a una stretta di mano, e altre che somigliano a un ponte. Quella ddei giorni scorsi allo stabilimento Inalpi di Moretta (Cuneo) appartiene alla seconda categoria. S.E. Mohamed Khelifi, ambasciatore della Repubblica Democratica Popolare d’Algeria in Italia, accompagnato da Youcef Abbou, rappresentante designato dal ministro dell’Economia algerino per le relazioni economiche tra Italia e Algeria, ha varcato i cancelli dell’azienda cuneese non per una passerella, ma per esplorare possibilità concrete. Cosa accade quando una filiera lattiero-casearia piemontese incontra uno dei più rilevanti importatori mondiali di latte in polvere? La risposta è nella trama di interessi, investimenti e prospettive che questa visita ha messo a fuoco.

UNA VISITA DAL PESO ECONOMICO
La rappresentanza diplomatica è stata accolta dal presidente di Inalpi, Ambrogio Invernizzi, insieme ai consiglieri d’amministrazione Pierantonio Invernizzi e Giovanni Invernizzi e alla direttrice commerciale Gabriella Bollino. A fare da ponte istituzionale, la presenza degli onorevoli Fabrizio Comba e Naike Gruppioni e della consigliera regionale Federica Barbero. Agenda fitta: presentazione della realtà aziendale, della filiera e delle aree produttive, e tappa cruciale nei laboratori del centro ricerche e sviluppo InLab Solutions. Più che una semplice visita di cortesia, un sopralluogo industriale ad alta densità di contenuti.

INALPI, FILIERA E INNOVAZIONE COME BIGLIETTO DA VISITA
Inalpi si presenta come primo player piemontese nel mercato lattiero-caseario, un primato radicato in una strategia industriale che ha anticipato i tempi: nel 2010 l’azienda ha costruito il primo impianto di polverizzazione del latte sul territorio nazionale, aprendo la strada a una produzione di latte in polvere intero e scremato che l’ha resa oggi uno tra i principali interlocutori del comparto. È un vantaggio competitivo che non nasce soltanto dall’impiantistica, ma dalla filiera: controllo dei processi, standard qualitativi e capacità di innovazione sono gli asset che la visita agli InLab Solutions ha voluto mettere in risalto. 

L’ACQUA COME RISORSA STRATEGICA: SOSTENIBILITÀ CHE CREA VALORE
Nel corso dell’incontro, l’ambasciatore Khelifi ha espresso apprezzamento per il percorso dell’azienda e per gli investimenti in sostenibilità. Non si tratta di capitoli green di circostanza: i progetti illustrati – dal recupero dell’acqua dal condensato delle torri di sprayatura alla potabilizzazione dell’acqua di scarico del depuratore, trattata e riutilizzata nei processi produttivi – parlano la lingua della concretezza. A regime, la capacità di recupero dichiarata è pari a 2.800 metri cubi al giorno, oltre 1 milione di metri cubi all’anno. È solo una cifra? In un’industria energivora e idrovora come quella lattiero-casearia, è una leva competitiva: riduce rischi operativi, costi e impronta idrica, rendendo più resiliente la produzione.

ALGERIA E LATTE IN POLVERE: DOMANDA E OPPORTUNITÀ
C’è un altro punto che ha pesato nel dialogo: il ruolo dell’Algeria nel mercato mondiale come importatore estremamente rilevante di latte in polvere. Per un’azienda con un impianto pionieristico di polverizzazione e una filiera strutturata, la corrispondenza tra domanda e offerta è evidente. La visita ha posto le basi per un primo passo operativo: a dicembre 2025 i vertici di Inalpi si recheranno in Algeria per valutare le possibili strade per costruire un progetto di esportazione di latte in polvere di filiera Inalpi. È una rotta che unisce due esigenze: l’approvvigionamento sicuro per un mercato importatore e la valorizzazione di un know-how industriale consolidato in Italia.

RELAZIONI ECONOMICHE TRA ITALIA E ALGERIA: OLTRE L’ENERGIA
L’Italia è primo partner commerciale dell’Algeria: un dato ricordato dal presidente Ambrogio Invernizzi e che dà il contesto geopolitico all’iniziativa. La relazione tra i due Paesi è spesso raccontata attraverso la lente dell’energia. Questa visita suggerisce un ampliamento del perimetro: l’agroalimentare come nuovo capitolo della cooperazione economica. È una diversificazione che può generare effetti virtuosi, perché costruisce interdipendenze su beni di largo consumo e su filiere ad alta intensità di lavoro e tecnologia. La domanda, allora, è naturale: può il latte in polvere diventare un vettore di diplomazia economica? La risposta, per ora, si scrive nell’agenda di lavoro condivisa.

EFFETTI A CATENA SULLA FILIERA PIEMONTESE
Un potenziale progetto di export verso un grande acquirente internazionale non è neutro per il territorio. Per il Piemonte lattiero-caseario, l’accesso a una domanda stabile può significare pianificazione più solida, investimenti in qualità e tecnologia, e ricadute su tutta la catena: allevatori, trasformazione, logistica, ricerca. È l’effetto domino dell’industria quando incontra un mercato capiente: si alza l’asticella degli standard, si assorbono innovazioni, si consolida la competitività. Naturalmente, la sfida è duplice: assicurare volumi e continuità senza stressare la filiera e mantenere la differenziazione di qualità che ha fatto da leva in questi anni.

LA VOCE DELL’IMPRESA
“Non possiamo che essere estremamente soddisfatti di questo incontro – ha dichiarato il presidente Ambrogio Invernizzi – perché per la nostra azienda è sempre motivo di orgoglio potersi raccontare a interlocutori internazionali con i quali condividere progetti che abbracciano l’oggi e il domani, creando e rafforzando relazioni economiche che – come in questo caso – legano due nazioni. Italia e Algeria condividono infatti importanti relazioni, che collocano l’Italia come primo partner commerciale dell’Algeria. Sono convinto che la possibilità di far conoscere le nostre realtà imprenditoriali al mondo, attraverso incontri come quello avvenuto oggi qui nel nostro plant di Moretta, possa essere la chiave per far crescere l’economia non solo della nostra regione ma dell’intero Paese”.

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