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Aumenti in busta paga e settimana corta: le novità per i dipendenti degli Enti locali

Dopo oltre 15 mesi di trattative, l’Aran firma l’accordo con Cisl, Uil e Cga: in media 142 euro in più al mese e possibilità di lavorare 4 giorni a settimana

Aumenti in busta paga e settimana corta: le novità per i dipendenti degli Enti locali

Dopo oltre 15 mesi di trattative, è stato finalmente raggiunto l’accordo sul rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per il comparto Funzioni locali, valido per il triennio 2022-2024. L’intesa è stata firmata dall’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, insieme a Cisl, Uil e Cga; la Cgil, invece, ha deciso di non aderire. Ecco tutte le principali novità che riguardano i dipendenti degli Enti locali.

Incrementi salariali
I circa 430mila lavoratori di Comuni, Province, Città Metropolitane, Regioni e Camere di commercio potrebbero ricevere, a partire da gennaio 2026 (salvo completamento dell’iter burocratico), un aumento medio in busta paga di 142 euro mensili. Gli arretrati medi, calcolati al netto dell’indennità di vacanza contrattuale maggiorata, ammontano a circa 2.357 euro.

Nel dettaglio, l’incremento base previsto dal nuovo CCNL è di 136,76 euro su tredici mensilità, corrispondente a un +5,78% sul monte salari 2021. A questo si aggiunge un’integrazione per il trattamento accessorio dello 0,22%, che porta l’aumento mensile totale a 142 euro.

Settimana lavorativa flessibile
Tra le novità introdotte c’è la possibilità, sperimentale e volontaria, di adottare la settimana corta di 36 ore, distribuendo il lavoro su quattro giorni. Inoltre, chi lavora in smart working manterrà il diritto al buono pasto.

Nuovi limiti per retribuzioni di posizione
Per gli incarichi ad elevata qualificazione (EQ), il tetto della retribuzione di posizione sale da 18.000 a 22.000 euro annui. I dipendenti EQ della Polizia locale potranno inoltre sommare gli incentivi con proventi derivanti dal Codice della Strada e indennità di ordine pubblico.

Tutele per aggressioni e condizioni particolari
Il contratto prevede anche nuove tutele per il personale vittima di aggressioni: l’ente dovrà farsi carico delle spese legali e sanitarie. Per chi ha particolari esigenze familiari o sanitarie, sarà possibile aumentare i giorni di lavoro in smart working tramite contrattazione integrativa.

Critiche della Cgil
La Cgil ha scelto di non firmare, sostenendo che gli aumenti non compensano l’inflazione: dal 2021 al 2024, l’incremento dei prezzi è stato del 16%. Secondo la segretaria nazionale Fp Cgil, Tatiana Cazzaniga, un aumento inferiore al 6% comporterà una perdita reale di circa 10 punti percentuali per i lavoratori.

Soddisfazione del Ministro della PA
Il Ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha definito il nuovo contratto un riconoscimento concreto dell’impegno e della professionalità dei dipendenti che assicurano servizi essenziali sul territorio.

Prospettive per il triennio 2025-2027
Il ministro ha annunciato l’invio all’Aran dell’atto di indirizzo quadro per il prossimo ciclo contrattuale, in modo da sfruttare le risorse già stanziate nella legge di bilancio e quelle aggiuntive previste per il 2026.

Commento dei sindacati firmatari
Roberto Chierchia, segretario generale Cisl Fp, definisce il rinnovo “positivo” ma con un **anno di ritardo”, sottolineando l’impegno necessario per arrivare alla firma definitiva entro fine anno e garantire l’erogazione degli aumenti da gennaio 2026. Daniela Fumarola, segretaria generale Cisl, evidenzia la perseveranza e la responsabilità dei sindacati nel raggiungere l’accordo.

Posizione dell’Aran
Il presidente Aran, Antonio Naddeo, ha dichiarato che l’accordo rappresenta un equilibrio tra le aspettative dei lavoratori e la sostenibilità del sistema. L’intervento della legge di bilancio 2026 e l’avvio della nuova tornata contrattuale hanno permesso di sbloccare una trattativa durata più di un anno.

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