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Il caso

Ivrea, condannato a un anno il detenuto che bruciò il materasso per protesta

L'uomo aveva già tentato un gesto simile la mattina stessa, minacciando e dando fuoco a un cuscino

Ivrea, condannato a un anno il detenuto che bruciò il materasso per protesta

Christian Pimpinella, il detenuto che, per rivendicare un televisore in cella, aveva dato fuoco al proprio materasso, è stato condannato in primo grado a un anno di reclusione. La sentenza è stata emessa dalla giudice monocratica Marianna Tiseo al termine di un’udienza caratterizzata da numerose testimonianze delle autorità penitenziarie, che hanno sottolineato la pericolosità del gesto.

I fatti risalgono a una notte di tensione nel carcere di Ivrea. Pimpinella si trovava nel reparto di isolamento cautelare, nella camera numero 1, una misura disciplinare scattata dopo alcuni episodi di nervosismo messi in atto dal detenuto. Poco dopo le 20:00, le fiamme hanno iniziato a divampare nella cella, alimentate dal cuscino e dal materasso.
L’incendio ha fatto scattare un immediato piano di evacuazione, come ricordato dall’allora sovrintendente capo Maurizio Angioi. Circa quaranta detenuti del primo piano sono stati condotti nell’area passeggi per evitare l’intossicazione da fumo. L’operazione è stata particolarmente complessa e ha messo a rischio la sicurezza sia dei detenuti sia del personale penitenziario. A preoccupare ulteriormente le autorità è stato il dettaglio riportato dall’agente Giuseppe Marra: Pimpinella aveva già tentato un gesto simile la mattina stessa, minacciando e dando fuoco a un cuscino.

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