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Il fatto
09 Dicembre 2025 - 19:30
Dal 18 dicembre diventa ufficiale una novità introdotta dal disegno di legge sulle semplificazioni: il certificato di malattia potrà essere ottenuto anche tramite televisita, senza la necessità di recarsi nello studio del medico di famiglia o richiedere una visita a domicilio. La misura mira a rendere più snello il ricorso alla telemedicina, anche se non sarà operativa da subito perché richiede ulteriori passaggi attuativi.
L’introduzione della certificazione a distanza è stata sostenuta dalla Fimmg, la Federazione dei medici di medicina generale, che ha più volte evidenziato l’urgenza di ridurre il carico di burocrazia negli ambulatori. La televisita viene vista come uno strumento utile per migliorare l’organizzazione del lavoro e incrementare il tempo dedicato all’assistenza diretta dei pazienti.
Sebbene la legge entri in vigore, la possibilità di rilasciare il certificato tramite telecertificazione partirà solo dopo un accordo specifico in Conferenza Stato-Regioni, necessario per definire casi e modalità di utilizzo. Fino a quel momento continuerà a valere l’obbligo di accertamento in presenza delle condizioni di salute del lavoratore. Anche la gestione delle ricette ripetibili per i pazienti con patologie croniche seguirà lo stesso percorso di attivazione, poiché necessita di ulteriori definizioni tecniche.
La Fimmg ha assicurato che parteciperà alla definizione delle nuove regole, facendo tesoro dell’esperienza maturata durante l’emergenza Covid. Nel frattempo restano valide le tutele contro i certificati falsi, che prevedono sanzioni severe sia per i lavoratori sia per i medici, indipendentemente dal fatto che la certificazione sia rilasciata in modalità tradizionale o tramite televisita. Questo garantisce che l’innovazione digitale non comprometta la sicurezza del sistema sanitario.
Il provvedimento introduce anche la possibilità di prescrivere farmaci validi per un periodo fino a dodici mesi, semplificando l’accesso alle cure per chi soffre di patologie croniche. Sarà inoltre possibile utilizzare documenti di dimissione ospedaliera o referti del pronto soccorso come base per ottenere i farmaci, senza dover attendere una nuova prescrizione da parte del medico di famiglia. Per l’applicazione di questa norma si attende un decreto attuativo del Ministero della Salute, previsto entro novanta giorni.
Quando la norma diventerà pienamente operativa, il medico specificherà nella ricetta la posologia e la quantità di farmaco dispensabile nell’arco dei dodici mesi. Avrà comunque la possibilità di sospendere o modificare la terapia in caso di variazioni delle condizioni cliniche o scarsa aderenza del paziente. L’obiettivo è garantire continuità terapeutica e ridurre le richieste ripetute di ricette, soprattutto nei periodi festivi.
In questa riorganizzazione, il farmacista avrà un ruolo chiave: dovrà informare il paziente sulla modalità corretta di assunzione del medicinale e fornire una quantità sufficiente a coprire trenta giorni di terapia. Dovrà inoltre comunicare la dispensazione al medico di riferimento, favorendo una collaborazione più integrata tra professionisti nell’ambito delle cure territoriali.
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