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Il caso

Famiglia nel bosco, martedì la decisione della Corte sul futuro dei tre bambini

La Corte d’Appello dell’Aquila esamina il ricorso dei genitori contro la sospensione della responsabilità genitoriale: in gioco il possibile rientro dei minori nel nucleo familiare

Famiglia nel bosco, martedì la decisione della Corte sul futuro dei tre bambini

Potrebbe arrivare a breve una svolta nella complessa vicenda della famiglia che viveva isolata in un casolare nel bosco di Palmoli, nel Chietino. Nella giornata di martedì 16 dicembre la Corte d’Appello dell’Aquila è chiamata a pronunciarsi sul ricorso presentato dai legali di Nathan e Catherine contro il provvedimento emesso lo scorso 13 novembre dal Tribunale per i Minorenni.

Con quell’ordinanza, i giudici avevano disposto la sospensione della responsabilità genitoriale, ordinando il collocamento dei tre figli, di età compresa tra sei e otto anni, in una casa famiglia a Vasto. Nella stessa struttura protetta è attualmente ospitata anche la madre. L’udienza dovrà chiarire se esistano le condizioni per il rientro dei bambini all’interno del nucleo familiare.

Le criticità emerse

Il provvedimento giudiziario era stato adottato dopo una serie di rilievi sulle condizioni di vita dei minori. Sotto osservazione, in particolare, la situazione abitativa, il livello di socializzazione, alcuni aspetti sanitari e soprattutto il percorso educativo seguito dai bambini.

Sul fronte dell’istruzione, la tutrice nominata dal tribunale ha riferito di gravi lacune scolastiche: i minori non sanno leggere, stanno affrontando solo ora l’apprendimento dell’alfabeto e la figlia maggiore riuscirebbe a scrivere esclusivamente il proprio nome, peraltro sotto dettatura. Tali elementi rientrano nel periodo di osservazione attualmente in corso.

La proposta dei genitori

Nel corso di una precedente udienza, tenutasi il 4 dicembre, la difesa della coppia aveva comunicato la disponibilità immediata di una sistemazione abitativa alternativa. Una famiglia del territorio avrebbe infatti offerto un alloggio temporaneo, nel quale genitori e figli potrebbero vivere insieme mentre vengono avviati i lavori di ristrutturazione del casolare.

La curatrice e la tutrice, tuttavia, hanno espresso perplessità, ritenendo che il periodo di permanenza nella casa famiglia sia ancora troppo breve per accertare il superamento delle problematiche segnalate in precedenza.

La decisione attesa per martedì potrebbe quindi rappresentare un passaggio decisivo per il futuro dei tre bambini e per l’eventuale ricongiungimento con i genitori.

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