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31 Dicembre 2025 - 11:50
Con l’inizio del 2026 arrivano alcune modifiche all’Assegno unico universale per i figli. L’Inps ha già pubblicato il calendario dei pagamenti per tutto l’anno, mentre un recente decreto interministeriale ha stabilito la rivalutazione degli importi, legata all’inflazione.
Questi cambiamenti portano a un aumento degli importi e a un ampliamento delle fasce Isee, consentendo a un numero maggiore di famiglie di ricevere somme più consistenti. Tuttavia, per beneficiare pienamente dei nuovi importi, è fondamentale aggiornare l’Isee: senza una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu), si rischia di ricevere solo l’assegno minimo, anche se si ha diritto a cifre superiori.
La rivalutazione 2026 è stata fissata all’1,4%, rispetto allo 0,8% dell’anno precedente, seguendo le indicazioni del decreto sulla perequazione delle pensioni pubblicato il 28 novembre 2025. L’aumento ha due effetti principali:
incrementa l’importo mensile dell’assegno,
amplia le fasce Isee, includendo più famiglie nei livelli più favorevoli.
I nuovi valori entreranno in vigore dal 1° gennaio 2026.
La prima fascia di reddito sale a 17.468,51 euro, rispetto ai 17.227,33 euro del 2025. Questo significa che alcune famiglie, prima collocate nella fascia successiva, rientreranno automaticamente nel livello più vantaggioso.
Anche il limite oltre il quale si riceve solo l’importo minimo aumenta: passa da 45.939,56 euro a 46.582,71 euro, consentendo a chi era appena sopra tale soglia di ricevere un assegno leggermente più alto.
Gli importi mensili cambiano così:
Assegno massimo per figlio: da circa 201 euro a 203,8 euro
Assegno minimo: da 57,5 euro a 58,3 euro
Anche le maggiorazioni crescono: quelle “fisse” per tutti aumentano automaticamente, includendo figli con disabilità, non autosufficienti sotto i 21 anni e madri under 21. Restano invece legate all’Isee le maggiorazioni per i figli successivi al secondo e il bonus per il secondo percettore di reddito, con piccoli aumenti soprattutto per le famiglie più bisognose.
I versamenti avverranno nella seconda metà di ogni mese, da gennaio a dicembre 2026, con l’ultima rata a metà dicembre. La prima rata viene corrisposta nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda, mentre eventuali conguagli vengono inclusi nella rata ordinaria.
L’Isee in corso scade il 31 dicembre 2025. È fondamentale presentare la nuova Dsu nei tempi previsti per ricevere l’importo corretto. Senza un Isee aggiornato, l’assegno sarà erogato al minimo, perdendo potenziali mesi di somme maggiori.
Il 2026 non porta rivoluzioni, ma piccoli aggiustamenti che possono fare la differenza per le famiglie: assegni più alti, soglie Isee ampliate e un calendario di pagamenti già definito. Il consiglio principale resta non trascurare il rinnovo dell’Isee per ottenere tutti i benefici previsti.
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