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27 Dicembre 2025 - 08:55
La Manovra 2026 estende l’accesso ai bonus edilizi, includendo anche gli edifici costruiti in modo abusivo e successivamente sanati o condonati. La normativa stabilisce che possono usufruire degli incentivi non solo gli immobili con titolo edilizio in sanatoria “ordinaria”, ma anche quelli regolarizzati tramite i grandi condoni del 1985, 1994 e 2003.
Questa precisazione è stata necessaria a seguito di diverse sentenze del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale, che avevano interpretato in maniera restrittiva cosa costituisca un “titolo edilizio in sanatoria”. Di conseguenza, molti edifici condonati erano esclusi dai benefici previsti dal decreto Sviluppo del 2011. La nuova Manovra mira a superare queste limitazioni.
Gli edifici sanati con i condoni del 1985, 1994 e 2003 potranno accedere ai bonus edilizi, incluse eventuali premialità volumetriche. Per il resto, le principali detrazioni già esistenti per le ristrutturazioni sono confermate e prorogate di un anno, con poche eccezioni.
Dal 25 dicembre 2025 entra in vigore il nuovo Conto Termico, che trasforma parte degli incentivi in contributi diretti proporzionati al consumo energetico reale. Questo sistema semplifica il monitoraggio rispetto alle tradizionali detrazioni fiscali. I proprietari dovranno valutare attentamente se convenga di più utilizzare il Conto Termico o le detrazioni fiscali, in base al tipo di intervento sulla prima o seconda casa.
Come funziona:
Il Conto Termico 3.0 incentiva interventi di piccola scala per aumentare l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Sono inclusi, ad esempio:
Pompe di calore e sistemi ibridi
GeneratorI a biomassa ad alta efficienza
Impianti solari termici
Collegamento a reti di teleriscaldamento efficiente
I contributi, non rimborsabili, possono coprire fino al 65% delle spese sostenute, con benefici estesi anche a imprese e enti pubblici.
Le agevolazioni principali restano:
Ecobonus: interventi per l’efficienza energetica, come sostituzione infissi o installazione pompe di calore.
Bonus ristrutturazioni: lavori su murature, impianti e altri interventi di recupero.
Sismabonus: messa in sicurezza antisismica, incluso l’acquisto di immobili.
Le detrazioni possono arrivare al 50% (36% per alcune tipologie), ma dal 2027 le aliquote diminuiranno:
Prime case: dal 50% al 36%
Seconde case: dal 36% al 30%
Ogni bonus prevede adempimenti specifici: l’ecobonus richiede comunicazione all’Enea, mentre il bonus ristrutturazioni basta con il bonifico parlante collegato a una fattura.
Bonus mobili: prorogato al 2026, consente detrazione del 50% su arredi e grandi elettrodomestici fino a 5.000 euro, purché collegati a lavori di recupero iniziati dal 1° gennaio 2025.
Bonus barriere architettoniche: scade il 31 dicembre 2025; dal 2026 la detrazione passa dal 75% al 50%.
Superbonus: termina definitivamente alla fine del 2025. Solo pochi lavori condominiali residui sono ancora in corso, ma senza proroghe: dal 2026 valgono le aliquote standard per ristrutturazioni ed efficienza energetica.
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