l'editoriale
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24 Maggio 2022 - 07:51
Claudia Durastanti
«Chiudere con questi risultati non è da tutti» diceva, già giorni fa, Nicola Lagioia, anche se davanti a lui c’è ancora un anno di Salone, l’ultimo. Il direttore, è storia nota, ha annunciato che non avrebbe corso per succedere a se stesso e fa capire che, al di là dei passaggi al botteghino e tra gli stand (difficilmente migliorabili, il Lingotto ha una capienza massima), è la trasformazione del Salone a stimolare il suo orgoglio. Ma sarebbe un peccato disfare una squadra che vince, solo perché il capitano se ne va. Silvio Viale, da buon mister di calcio, lo sa bene.
È per questo, evidentemente, che da giorni tra gli stand circolano nomi di possibili sostituti come se la nomina fosse ancora un affare privato di una fondazione o di un’azienda. Con di mezzo Regione (socio unico del Circolo dei lettori) e Comune (che vuole entrare come “azionista”) bisogna seguire le regole: ergo, ecco non un bando, ma la “manifestazione di interesse”, che farà conoscere il direttore designato attorno a settembre. O la direttrice. Perché la voce pressante è che stavolta possa toccare a una donna, dopo l’esperienza manco partita di Giulia Cogoli anni fa. In testa c’è Loredana Lipperini, scrittrice, giornalista e già nel team dei consulenti di Lagioia. Visto che, dopo la designazione, dovrà affiancare il direttore - senza stipendio - per imparare a pilotare l’auto, sarebbe la soluzione comoda per tutti.
Ci sono editori - che non hanno voce in capitolo, decide solo il comitato direttivo - cui non dispiacerebbe un profilo come quello di Chiara Valerio, responsabile della narrativa di Nottetempo, scrittrice per Einaudi (come Lagioia, che allo Struzzo potrebbe anche ottenere un incarico editoriale, ora) e - questo il “peccato originale” - ex direttrice di “Tempo di libri”, la fiera rivale con cui Milano voleva scippare il Salone a Torino.
Ma la scelta più suggestiva sarebbe quella di Claudia Durastanti, scrittrice italiana nata a New York, «ninja post punk» come si definisce: non ancora quarantenne, cofondatrice del Fill, Festival italian literature London: il tocco internazionale e fresco che completerebbe il quadro. Oltretutto, il primissimo Lagioia aveva lanciato un’alleanza promozione proprio con Londra.
Tutto valido, come al calciomercato peraltro. Tra chi sogna di giocare in Champions e chi si chiama fuori strategicamente. Come Elena Lowenthal, «Ho già un lavoro», ossia dirigere il Circolo dei lettori. Dove bisogna trovare anche il successore del presidente Giulio Biino, il cui mandato - prorogato - è scaduto di fatto con la chiusura del Salone. Possibile un Biino bis, ma i bookmakers delle sacre stanze sabaude spingono fortemente per Mario Turetta, già ai vertici della Reggia di Venaria e ora al ministero dei Beni Culturali.
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