Addio alle ex fonderie Nebiolo di borgo Aurora. All’incrocio tra corso Novara e via Bologna arriverà un centro culturale polifunzionale, il cui progetto è stato proposto dalla Fondazione della Confederazione IslamicaItaliana (Cii). Un altro tassello della riqualificazione del quartiere che già ha interessato la Nuvola di Lavazza e da poco anche l’area Ponte Mosca di lungo Dora Firenze. Si tratta di un piano di fattibilità importante e ambizioso, opera dello Studio De Ferrari Architetti, realizzato di concerto con gli assessorati e gli uffici competenti della Città di Torino e in base allo studio sugli scenari di fruizione sviluppati per garantire attenzione alla sostenibilità, tanto dal punto di vista ambientale che socioculturale, elaborato da un gruppo di ricerca del Politecnico di Torino. Il luogo sarà aperto al pubblico e offrirà servizi ai giovani e con il coinvolgimento del tavolo interfedi per un maggiore inclusione delle diverse provenienze culturali e religiose. Il gruppo di lavoro ha trasformato gli spazi della ex Nebiolo, attualmente in stato di abbandono, in un’accogliente e creativa “fonderia culturale” in continuità con la storia del quartiere e dell’edificio. «In quest’ottica il centro culturale si proporrà quale luogo multiculturale aperto alla cittadinanza e non solo - dichiara la vicesindaca, Michela Favaro -, rappresentando una novità per la città e un punto di riferimento anche nazionale, oltre che collocarsi in uno scenario di buona pratica a livello internazionale». In seguito alla riqualificazione la superficie di 5.322 metri quadri sarà destinata per un 60% circa a studentato, comprensivo di residenza, spazi dedicati alla ristorazione, servizi, a cui si aggiungeranno la biblioteca con sala studio. Poiché si tratta di un progetto educativo rivolto a studenti iscritti a percorsi formativi universitari e post universitari meritevoli, il 70% dei posti letto sarà messo a disposizione di studenti inseriti nelle graduatorie Edisu, secondo l’ordine di merito. Il 17% circa della superficie del Centro culturale polifunzionale sarà messo a disposizione della Città con servizi di pubblica utilità aperti alla cittadinanza, come sala mostre, la sala congressi e spazi d’incontro per lo svolgimento di eventi culturali, manifestazioni, conferenze, corsi e altre attività che andranno così ad aggiungersi al sistema di servizi pubblici e privati offerti dalla Città. Circa il 16% sarà destinato a luogo di culto, cui si aggiungeranno spazi multifunzionali e per servizi annessi. La Fondazione, inoltre, ha formulato la richiesta di affidamento in cura degli adiacenti giardini, da poco intitolati a Giorgio Cardetti, come ulteriore assunzione di responsabilità e dimostrazione di condivisione benefica col quartiere: lo spazio sarà riqualificato e valorizzato, anche con attività di giardinaggio e orticoltura, a beneficio non solo degli studenti alloggiati ma anche degli abitanti della Circoscrizione 7.
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