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Il caso

Linea Metro 1: I ristori al commercio una goccia nel mare, il rischio è il crollo a catena degli appalti

Ristori per 400mila euro a commercianti e ambulanti di corso Francia: contributi fino a 1.500 euro ma oltre mille candidati, ma il rischio è l'effetto "click-day"

metro torino lavori

Prolungamento Metro 1, via alla progettazione

«Una goccia nel mare, ma pur sempre qualcosa». E' questo in estrema sintesi il pensiero del primo cittadino di Collegno, Matteo Cavallone, dopo l'annuncio, venerdì scorso sul portale Finpiemonte, dell'apertura del bando fondi ristoro a sostegno di commercianti e ambulanti della città coinvolti dai cantieri della Metro 1.

Prolungamento ad ovest, che dal corso Francia in territorio torinese arriva fino a Cascine Vica (Rivoli), e che recentemente ha subito un forte scossone per la crisi finanziaria di Ici spa, impresa appaltatrice titolare dei lotti delle grandi opere civili, annunciata a fine ottobre, che farà slittare di almeno un altro anno la fine dei lavori (2027).

Alla notizia era seguito l'allarme del sindacato Cisa Faisal, ma soprattutto quelli dei sindaci di Collegno e Rivoli, direttamente coinvolti dai lavori dal 2019. "La viabilità è congestionata, i commercianti vedono calare i fatturati e la manutenzione stradale nell'area è quasi impossibile", scrivono i due sindaci Matteo Cavallone e Alessandro Errigo. Pregando anche InfraTo di dare priorità alle opere in superficie (giunte all'86% di completamento per il Lotto 1: Fermi-Collegno centro; al 75% per il Lotto 2: Collegno-Cascine Vica), che inizialmente avrebbero dovuto essere ultimate per fine 2023.

I contributi a fondo perduto, per un totale di 400.000 euro stanziati dalla Giunta regionale - misura inserita mesi fa nel Bilancio di previsione, grazie ad una proposta del Movimento 5 Stelle recepita con un emendamento firmato dalla capogruppo in Regione Sarah Disabato e dall’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano - sono destinati alle micro e piccole imprese, cioè esercenti e operatori su area pubblica (mercati), attive nel tratto di corso Francia compreso tra il civico 107 di Collegno e il civico 196 di Rivoli, direttamente affacciate sull’asse viario o con ingresso da vie limitrofe.

I ristori previsti ammontano a 1.500 euro per ciascun esercente con sede fissa e 500 euro per ciascun operatore attivo su area pubblica nei giorni di mercato. "Ma gli aventi diritto sono oltre mille", spiega Cavallone. E la corsa al click rischia di essere motivo di esclusione: "Le domande vengono valutate in ordine cronologico", recita infatti l'avviso pubblico.

La soddisfazione per Cavallone, poi, è a metà anche perché "Avevamo chiesto con una lettera alla Regione un minimo di selezione per agevolare chi ha visto una maggiore riduzione di fatturato. Chi era presente da prima del 2019 sul territorio. Ringraziamo la Regione che ha inserito gli ambulanti, ma sarebbe stato importante dare priorità a chi più in difficoltà".

Una boccata d'ossigeno, insomma, ma di certo non la soluzione per i commercianti impattati dalle polveri dei cantieri per tutti questi anni. "Martedì ci sarà un ulteriore incontro con InfraTo e Comune di Torino", racconta Cavallone. Si avvicina, infatti, la data della pronuncia del Tribunale di Roma sullo stato di crisi di Ici: il 16 dicembre. E oggi il rischio, se all'azienda non fosse accordato il piano di rientro proposto, sarebbe "il ritardo a cascata degli appalti successivi, cui Ici è propedeutica, e penali in capo a InfraTo", avverte Errigo.

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