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Il caso

Metro 1 Cascine Vica: i conti non tornano, 150mila euro cercasi

L’azienda capofila dell’appalto multimilionario relativo al prolungamento ad Ovest della Metro 1 attende la pronuncia del Tribunale sul piano di rientro: ora tempi e costi crescono

Metro 1 Cascine Vica: i conti non tornano, 150mila euro cercasi

Si preannuncia una bufera o, quantomeno, non un cielo sereno per la futura Linea metropolitana che da corso Francia (altezza Pozzo Strada), dovrebbe prolungarsi a Ovest fino a Cascine Vica (Rivoli). La richiesta, poco più di una settimana fa, di concordato preventivo al Tribunale di Roma da parte di Italiana Costruzioni Infrastrutture spa (Ici), capofila dell’appalto milionario per portare la Metro fino a Rivoli, ha fatto luce sulle tante ombre del progetto. Mettendo in allerta anche il sindacato Cisal, che ha chiesto un incontro immediato con InfraTo, la partecipata del Comune di Torino e appaltante dell’opera.
Oggi, l’ulteriore avanzamento delle stazioni, ufficialmente al 70% per le stazioni di Certose e Collegno Centro, al 55% per Villaggio Leumann e Cascine Vica rischia di essere messo a rischio. Se il Tar - che dovrà pronunciarsi il 16 dicembre - darà picche ad Ici, potrebbe essere necessario ripartire da zero, con una nuova gara e nuovi appalti. Prospettando nuovi ritardi sulla tabella di marcia, che già inizialmente vedeva il fotofinish nel 2024: l’ad InfraTo ha già annunciato un ulteriore ritardo ai primi del 2027. E mettendo a rischio le tante imprese subappaltatrici che proprio da Ici dipendono per il proprio sostentamento e che nell’ultimo anno (come ci ha confessato la Eco green srl, che si occupava di recupero detriti industriali), hanno smetto di essere pagati.


A questo si aggiunge l’incognita economica. Per “far funzionare”, la nostra Metro fino a Rivoli è stato necessario finora lo stanziamento di circa 327 milioni di euro, tra i 271 milioni necessari per le opere vere e proprie e 156 per l’aggiornamento dei vecchi, la migrazione del nuovo sistema su nuova tratta, e l’acquisto di 4 nuovi treni (per un finanziamento di circa 12 milioni l’uno).
Una cifra - che non è ancora quella definitiva - per cui stato necessario più di un “aiutino”, a fronte del caro materie prime. Dai 24 milioni ricavati dall’avanzo dei lavori per la tratta Lingotto-Bengasi, autorizzati e spostati da Cipess ad aprile scorso, ad ulteriori 8,5 milioni stanziati in Finanziaria, grazie all'impegno dei parlamentari della Lega Elena Maccanti ed Alessandro Benvenuto.


A questo poi si aggiunge la quota necessaria a garantire il servizio di oggi fino a Rivoli: 156 milioni necessari per chiedere alla stessa ditta produttrice dei convogli, la Alstom, 12 ulteriori treni. In pratica per garantire la stessa frequenza dei treni metropolitani odierni. Ed è passato già più di un anno da quando l’assessore regionale alle Grandi Opere Enrico Bussalino, aveva fatto da tramite ad InfraTo, richiedendo con una lettera al collega di partito e vicepremier Matteo Salvini lo stanziamento necessario. «Se ne parla in ogni occasione utile, anche della Metro 2, nostro obiettivo è reperire i fondi necessari», assicura Bussalino, che poi aggiunge: «Probabilmente chiederemo una lottizzazione ad Alstom, per provare a trovare soluzioni intermedie». Nel frattempo i riflettori sulla Linea 1 restano accesi.

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