Cerca

Gli “Impressionisti tra sogno e colore” al Museo del Mastio

Impressionisti

Monet, Manet, Degas, Toulouse-Lautrec, Gauguin, Sisley, Renoir, Courbet, Delacroix, Géricault, Cézanne, Pissarro, Lecomte, Firmin-Girard Bonnard e molti altri: tutti insieme, tutti in una mostra. È una delle più grandi e complete tra le rassegne sull’Impressionismo mai apparse in Italia quella che per tre mesi, da oggi e fino al 4 giugno, trova casa a Torino al Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria. Si è inaugurata ieri al Museo del Mastio “Impressionisti tra sogno e colore”, rassegna prodotta da Navigare Srl in collaborazione con Aics e Artbookweb. A tenerla a battesimo il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi che insieme con Gilles Chazal, ex direttore del Petit Palais di Parigi, a Maïthé Vallès-Bled, già direttrice del Musée des Beaux-Arts di Chartres e del Musée Paul Valéry di Sete, e al direttore della Collezione Peindre en Normandie Alain Tapié, è parte del comitato scientifico internazionale che ha dato vita all’esposizione.

«È una mostra che collega Torino, con la sua tradizione e la sua civiltà legata alla Francia, al momento in cui l’arte moderna non è più arte italiana, ma è arte francese e quindi, chi viene a visitare questa mostra sente qualcosa che non è soltanto di Monet, di Sisley o di Renoir, ma è di un mondo cambiato, una sensibilità diffusa, è la necessità di essere tutti impressionisti. In fondo, lo siamo, siamo tutti impressionisti. Questa è una mostra della sensibilità che ognuno di noi ha dentro di sé, di un mondo che è cambiato. L’arte moderna comincia qui ed è giusto che cominci da Torino, la città più moderna d'Italia». Con un occhio particolare alle mostre del genere tenutesi in quegli anni, a partire dalla quella storica del 1874 nello studio del fotografo Nadar, dove, per la prima volta nella storia, vennero esposte le opere, tra gli altri, di Paul Cézanne, Edgar Degas, Claude Monet, Berthe Morisot, Camille Pissarro, Auguste Renoir e Alfred Sisley, fino a quella del 1886. «È la prima volta che una mostra riunisce tutti gli artisti partecipanti alle otto mostre impressioniste, mostri sacri e non solo» sottolinea il curatore Vincenzo Sanfo.

Suddivisa tra pre-impressionismo, impressionismo e post-impressionismo, la rassegna spazia dai dipinti ad olio, alle opere di tecnica mista, dalle opere grafiche agli studi preparatori, ceramiche, sculture, oltre ad una rarissima serie di cliche-verre di Corot e Daubigny che accompagnano disegni e dipinti dei protagonisti dell’École de Barbizon, e all’arazzo “Le spigolatrici” di Jean-François Millet, per un totale di circa manufatti di oltre 100 artisti. Un percorso espositivo che conduce il pubblico nella Parigi della Belle Epoque, lì dove nacque quel movimento artistico che rivoluzionò la pittura, e che evidenzia i grandi cambiamenti della società dell’epoca, come la nascita della fotografia, del cinema, dell’elettricità, del telefono, dei primi voli aerei.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.