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Dalla guida autonoma al “polo dell’elettrico”: «Torino sarà centrale» [IL VIDEO]

stellantis incontro

Nessuna promessa o rassicurazione sul mantenimento degli attuali livelli occupazionali, neanche l’annuncio di nuovi modelli in arrivo. Giusto qualche «visione di prospettiva» sul ruolo che Torino e Mirafiori potranno avere per Stellantis da qui fino al 2030. Dal disegno alla progettazione, fino al prototipo e la produzione dell’automobile elettrica, ma anche nelle sperimentazioni della guida autonoma, non senza la possibilità di diventare “hub” nella filiera della batteria e del riciclo, oltre che un vero e proprio crocevia della logistica grazie al Tav e al corridoio tra Genova e Rotterdam.

«Non siamo entrati nei dettagli, ma la conferma degli investimenti sul piano industriale ci fa uscire ragionevolmente ottimisti» dicono il governatore Alberto Cirio e il sindaco Stefano Lo Russo, quasi galvanizzati dal vertice con l’amministratore delegato Carlos Tavares e il presidente John Elkann. «Ci sono incontri che servono a salutarsi, altri che servono per ragionare su come si può viaggiare insieme. E questo è stato un incontro per cominciare a discutere di come farlo» ha aggiunto Cirio, ricordando anche quali siano le possibilità che offre il Piemonte in termini di investimenti grazie ai miliardi del Pnrr e dei fondi Ue. Anche sul futuro della fabbrica non si va molto oltre la «promessa di interlocuzione» con Palazzo Civico. Almeno, per decidere cosa fare degli oltre 1.500 metri quadrati attualmente inutilizzati dello stabilimento che potrebbero passare al Comune. C’è la possibilità di «concentrarvi la produzione dell’elettrico» ma «anche il processo di progettazione e design». Senza dimenticare «la centralità di Torino sulla guida autonoma, investendo sempre più nella parte “software” dell’auto».

Poca concretezza, insomma. Perché a quanto pare le uniche cifre sicure sono quelle portate da Regione e Comune. «Torneremo a confrontarci a settembre con Stellantis, nel frattempo metteremo giù piani e progetti anche noi» confermano Cirio e Lo Russo, quasi certi che Torino, comunque, «sarà uno dei centri di eccellenza per progettazione, design e processo nella riconfigurazione verso l’elettrico». Nella strategia di Stellantis, assicurano dal gruppo, Torino occupa «una posizione centrale» e assumerà anche il ruolo di centro di competenza ingegneristico internazionale per l’elettrificazione della produzione di automobili. Questo, a quanto pare, l’unico impegno assunto da Tavares per cui Stellantis potrà contare su realtà già esistenti come Battery Hub Lab per la ricarica bidirezionale e Solar Power Production Unit a pannelli solari. Resta poi il progetto del Turin Manufacturing District che punta realizzare un processo produttivo efficiente in grado di integrare diverse piattaforme, modelli e sistemi di propulsione, dall’endotermico all’elettrico. La nuova piattaforma elettrificata dedicata alla Maserati, inoltre, permetterà di produrre entro il 2024 le nuove GranTurismo e GranCabrio ma soprattutto la Nuova Quattroporte. E poi l’attuale ciclo di vita e la futura generazione della Nuova Fiat 500, con l’intera gamma di motori elettrici, avranno Torino come unica casa al servizio del mondo. «Stellantis è nata con lo spirito coraggioso e visionario dei nostri padri fondatori per cogliere le grandi opportunità del ventunesimo secolo. Piemonte e Torino sono indissociabili da Stellantis e il futuro della mobilità che stiamo costruendo» ha affermato in videocollegamento il presidente di Stellantis, John Elkann. «Una cosa che vogliamo fare insieme ai nostri partner locali e alle parti interessate per essere più forti e raggiungere il nostro scopo in Italia e nel mondo».

https://youtu.be/mpFNg9ckER8
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